Per certi versi, forse, non è stato il girone d'andata che in casa Audace Cerignola ci si aspettava, specialmente dopo un'estate da protagonista sul mercato. Ora più che mai, però, sarebbe errato pensare da disfattisti.
Partiamo dai numeri: 19 gare disputate, 28 punti totali (15 in casa e 13 in trasferta), 27 reti realizzate e 20 subite, 6 vittorie, 3 sconfitte e ben 10 pareggi, ottavo posto momentaneo. A contraddistinguere questo girone d'andata è stata sicuramente una "pareggite acuta" che ha colpito gli ofantini sin dalla prima giornata, coincisa con il beffardo pareggio interno contro il Messina. Dieci segni X sono tanti, forse troppi soprattutto considerando le varie rimonte subite, specie nei minuti finali. Rimonte e minuti di recupero, due brutte costanti messe momentaneamente da parte dopo il rocambolesco pareggio di Francavilla, non si può dire lo stesso per le defezioni. L'Audace è entrata in un tunnel oscuro il 25 ottobre nell'amarissima serata di Avellino: al "Partenio" giunse allo scadere una sconfitta dolorosa, a rincarare la dose furono gli infortuni di Ligi e Capomaggio. Due assenze pesanti che, tre giorni dopo, costarono in parte il primo k.o. casalingo per mano di una Casertana in gran spolvero e capace di segnare quattro reti al "Monterisi". Di lì in poi una caduta verticale, almeno in termini numerici: infortuni a catena, reparti contati, giocatori chiave quasi lungodegenti, ricadute, identità di gioco stravolta. Ciò, però, non può essere un alibi, anche al completo il Cerignola di Ivan Tisci ha mostrato delle lacune inaspettate. Dieci pareggi sono troppi, cinque rimonte subite sono troppe: tutto dovuto (quasi sempre) a cali di attenzione inspiegabili, un squadra in più versioni anche in soli novanta minuti . La versione di un'Audace frizzante, spumeggiante e anche solida, quella solidità che spesso viene meno in altre versioni, com’è avvenuto a Potenza e Francavilla, o che addirittura fa da padrona mettendo in secondo piano l’estetica ma portando tre punti pesanti come quelli ottenuti contro Foggia e Giugliano. Il derby ha ridato quella verve che forse stava venendo meno, le ultime due vittorie potrebbero diventare una chiave per svoltare definitivamente la stagione, il 2023 è stato chiuso in crescendo e la sosta darà la possibilità al tecnico di ritrovare qualche pedina mancante, da gennaio però si dovrà fare sul serio. La trasferta di Messina sarà il primo step, all'orizzonte un calendario favorevole fino a fine mese: per gli ofantini, nel 2024, il primo comandamento sarà tornare a recitare un ruolo di protagonisti.
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