Solo un miracolo (calcisticamente parlando) può salvare il Lecce dalla retrocessione. Persino il più ottimista dei tifosi oramai, avrà tirato i remi in barca, rassegnandosi ad un verdetto che è tanto amaro quanto, per certi versi, ingiusto. A due giornate dal termine del campionato, i salentini dovranno fare bottino pieno (6 punti contro Udinese e Parma), sperando nel doppio passo falso del Genoa che, indipendentemente da quello che sarà lo score dei giallorossi, con due punti in due partite sarebbe matematicamente salvo.

AMAREZZA. La salvezza in Serie A quest'anno, avrebbe avuto dell'incredibile oltre che dello storico. In primis perché sarebbe stata la ciliegina sulla torta di un percorso iniziato con il tecnico Fabio Liverani, che dalla Serie C ha riportato nell'Olimpo del Calcio i giallorossi. In secondo luogo perché avrebbe fatto "respirare" un po' di più le casse societarie, messe a dura prova dal calciomercato, ma soprattutto dalla ristrutturazione del Via del Mare, che ha ridotto (se non addirittura dimezzato) le risorse destinate alla costruzione della squadra. C'è tanta amarezza in casa Lecce, perché questa è una squadra alla quale di certo non si può criticare l'abnegazione e lo spirito di sacrificio. Una squadra che gioca un buon calcio (marchio di fabbrica del suo allenatore) che vanta il miglior attacco tra quelle squadre che lotta(va)no per non retrocedere. Troppi, però, sono stati i gol subiti: addirittura 80. Un record negativo, che mette i giallorossi al primo posto in Europa come gol subiti. Le lacrime di Lapadula, Paz e Meccariello a fine gara sono emblematiche di una stagione nata sotto una cattiva stella. Emblematica del campionato dei salentini è stata anche la sconfitta di Bologna: una squadra che nei primi minuti non è scesa in campo, capace di recuperare due gol in pochi minuti e andare vicinissima al tris, salvo poi perdere nel finale con un gol subito in contropiede.

SPERANZA. Adesso però c'è ancora una piccola speranza alla quale aggrapparsi. Forse saranno in pochi a crederci per davvero, forse nessuno. Però, fino a quando la matematica non condannerà i giallorossi, sperare non costa nulla. D'altronde non sarebbe neanche la prima volta che questo sport ci regala emozioni di questo tipo. È il bello ed il brutto del calcio, dipende da quale angolazione lo si vede...

Sezione: Lecce / Data: Lun 27 luglio 2020 alle 08:30
Autore: Stefano Di Bella / Twitter: @Dibella97
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