A volte ritornano. E mai come in questo caso potrebbe essere la fine di un cerchio: questa domenica può essere una data da scolpire nei cuori e nelle menti dei sostenitori della Team Altamura. Per la prima volta, da quel lontano 1997, il profumo della Serie C e quindi del professionismo non è mai stato cosi forte e definito. Serie C che all'epoca voleva dire Serie C2 e quindi quarto livello calcistico italiano e che adesso significherebbe terza serie: ad un passo dalla B. E che sarebbe il punto più alto in assoluto della storia per la città del pane.
MARSALA, SFIDA CONTROVERSA - Se sarà o meno il Gallipoli lo sparring partner di questo appuntamento sarà solo il campo a dirlo. Già, il campo: lo stadio Tonino D'Angelo. Proprio qui si può riscrivere la storia. Proprio li dove il professionismo, di fatto, venne perso. Era il 1° giugno 1997: la formazione biancorossa doveva difendere la categoria ai playout e l'avversario del doppio confronto fu il Marsala. E se il calciatore più rappresentativo tra i pugliesi poteva essere Fabio Moscelli, nei siciliani spiccava quello che poi sarebbe stato un dirigente sportivo capace di arrivare ad alti livelli: Fabio Paratici. In comune, in quel momento, tra i due c'era soltanto il nome. Ma cosa andò storto, quel pomeriggio? La gara sul campo terminò 1-0, grazie alla rete siglata al 40' da De Giosa. Ma furono i fatti che accompagnarono prima e dopo quella rete a risultare determinanti. Il gol dei murgiani venne infatti in un primo momento annullato e poi convalidato. Ma sugli spalti successe di tutto e la situazione - stando alle cronache del tempo - degenerò. "La miccia che ha scatenato tutto il pandemonio - riporta La Gazzetta dello Sport - si e' accesa al 40', quando l'altamurano De Giosa ha corretto di tacco verso la porta un corner di Luciano. Il pallone ha carambolato sul palo, poi e' stato abbrancato dal portiere Aprile, che si e' accartocciato sulla sfera tanto che non si e' capito se questa avesse oltrepassato la linea (nemmeno le immagini chiariscono il mistero). L'arbitro, pero', ha convalidato la rete. A quel punto i marsalesi si sono precipitati dal guardalinee, poi e' arrivato anche l'arbitro che ha annullato il gol, cosi' un gruppo di sostenitori locali superava la recinzione e entrava sul terreno raggiungendo il guardalinee. Tra ingiurie e minacce, uno sconosciuto lo strattonava e tentava di colpirlo, incitando cosi' la massa di tifosi rimasta in tribuna a gesti di violenza che si concretavano in lanci sul terreno di monete e accendini; entrava in campo anche il presidente Maggi, che urlava insulti verso la terna e minacciava di ritirare la squadra. Anche l'altro guardalinee veniva attorniato e minacciato. In tale situazione l'arbitro decideva di applicare l'articolo 64 comma 2 delle Noif per i profili di grave pregiudizio per la propria incolumita' e per quella dei guardalinee, ordinando la convalida della rete e la prosecuzione pro forma del gioco".
CONSEGUENZE - Al fischio finale l'Altamura risultò vincitore. Ma la mano del giudice sportivo, al netto del referto, fu pesante: 0-2 a tavolino per i siciliani ed un turno di squalifica al campo. Dura fu la reazione dell'allora presidente biancorosso, Maggi: "L'arbitro - si legge sempre sulla rosea - mi aveva assicurato che la partita si era conclusa regolarmente. E' una decisione assurda, non mi pare che sia accaduto nulla di grave, le immagini parleranno per noi. Faremo ricorso. Noi la partita l'abbiamo vinta con un gol regolarissimo, il pallone aveva varcato completamente la linea e l'arbitro questo ha potuto vederlo benissimo. Ma purtroppo siamo una piccola societa' e siamo costretti a subire. Comunque la mia volonta' e' quella di andare avanti, la partita di ritorno a Marsala vorrei giocarla, ma se i ragazzi non mi assicureranno di giocarla con la giusta determinazione, e' inutile spendere 15 milioni per andare a prendere 6 gol. Piuttosto mandero' la Berretti. Poi, a fine stagione, trarro' le mie conclusioni e magari chiudero' con il calcio"
KARMA? - La sfida di ritorno in Sicilia alla fine si giocò ugualmente ma l'1-1 finale non servì ad evitare la retrocessione. Ora, 27 anni dopo, c'è la possibilità di chiudere il cerchio. E quindi festeggiare la Serie C nello stesso campo in cui, di fatto, andò persa la vecchia C2. L'obiettivo promozione dai murgiani è perseguito già da alcuni anni ed in estate la campagna acquisti è stata altisonante: dalla scelta di un allenatore vincente e propositivo come Giacomarro, all'ingaggio di calciatori come Petta, Loiodice, Lattanzio, Saraniti ed alla permanenza dei vari Mattera o Molinaro. Un elenco lungo, ma ch è il giusto mix di giovani ed esperti. Ora il pubblico altamurano ha voglia di riprendersi il proprio passato e sognare di tornare a calcare campi prestigiosi. Ed in qualche caso inediti.
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