Tra la vittoria contro la Lazio e la proiezione di un impegno importantissimo contro il Cagliari (domani, ore 19.30): Liverani non le manda a dire, nella conferenza stampa pre-gara. "C'era bisogno della scintilla, ma bisogna tenere il fuoco vivo e ardente. Le partite sono sempre di meno, bisogna fare punti. Dobbiamo avere la strada della continuità di prestazione ma anche di risultato, il risultato bisogna volerlo, bisogna rimanere attaccati per portare a casa punti. Perché poi si sommano e iniziano ad avere grande avere. Abbiamo la consapevolezza che la squadra poteva vincere, può pareggiare, può farlo su tutti i campi e dobbiamo farlo nelle prossime sette partite". Contro la Lazio, il suo Lecce ha saputo anche soffrire: "In una partita ci sono varie partite: c'è il momento di comandare, di subire, di ripartire. Abbiamo avuto un pizzico di fortuna contro la Lazio, che prima non avevamo avuto. Ma abbiamo analizzato, c'è stato qualche errore di troppo, abbiamo concesso qualcosa e abbiamo rischiato di vanificare un grandissimo primo tempo. La squadra deve eliminare o diminuire di molto le disattenzioni in fase di non possesso. La squadra ha le potenzialità per giocarsela contro chiunque". Difesa a tre, come nel finale di gara contro i biancocelesti? Liverani elude la domanda, ma spiega: "Dipende anche dalle qualità degli altri. Abbiamo giocato a tre perché Milinkovic-Savic faceva l'attaccante aggiunto, diventava difficile per due centrali soltanto ostacolarli, mettendoci a tre abbiamo cercato di occupare lo spazio".
Poi sugli infortunati: "Deiola è un ragazzo che sta dando qualcosa di speciale, ha un problema che lo condiziona molto, ha dolore anche negli allenamenti. La sua disponibilità è motivo d'orgoglio, ma non ha i 90 minuti. Majer sta trovando condizione, può diventare una pedina in più: quando si gioca ogni tre giorni va centellinato anche il suo rientro. Lapadula sta andando bene, ma non ha fatto quasi nulla sul campo: per dare un minimo di recupero o avere una data, bisognerà vederlo con gli altri. Meccariello ha un problemino al ginocchio, sente ancora dolore, non so quando rientrerà. Gabriel ha fatto rifinitura, ha recuperato, anche lui stringe i denti, così come Vigorito, che aveva avuto un affaticamento. Non si può essere al 100% giocando ogni tre giorni, la forza mentale fa la differenza, sta a me sceglierli e gestire al meglio".
Il Genoa gioca oggi, il Lecce saprà già il risultato: "Viviamo in un mondo in cui si sa tutto: non è l'ultima partita, qualunque sia il risultato restano in ballo ancora tanti punti. Iniziare prima a giocare tutti insieme? Si fa nelle ultime tre giornate, ma è un problema che gestiscono le tv, è abbastanza però giocare così le ultime tre partite".
Non si fida del Cagliari, Liverani, e avverte: "Le insidie sono tante, non ci scordiamo che il Cagliari è stata la vera sorpresa del girone d'andata, con grandi risultati e grandi prestazioni. Hanno una rosa importante per puntare a qualcosa in più della salvezza, Nainggolan è il top player, poi ci sono Simeone, Joao Pedro, Nando, Rog: hanno un mix di giovani importanti e calciatori esperti, come Pisacane e Ceppitelli. Hanno due portieri importanti, avevano l'idea di fare un campionato per chiudere nella parte sinistra. Non scopro io le loro qualità, sono ripartiti bene dopo il lockdown, Zenga li mette bene in campo, ho visto grandi partite. Ci sarà da soffrire e da lottare molto, li rispettiamo ma abbiamo bisogno di fare punti e di fare una partita eccezionale".
Sette ex nel Lecce, una partita speciale per loro: "Da sempre sono legati alla loro terra, lo so per Mancosu, Vigorito, gente legata alla Sardegna. Credo che per loro non sarà una partita uguale alle altre, ma sanno quanto è importante e la faranno al massimo".
Autore: Giuseppe Andriani / Twitter: @peppeandriani
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