Cristiano Lucarelli, attaccante ex Lecce, ha rilasciato un'intervista ai microfoni del Nuovo Quotidiano di Puglia riguardo la stagione dei salentini. Di seguito, le sue parole.
«In questo momento serve solo pazienza, il Lecce ha i mezzi per centrare la terza salvezza consecutiva e scrivere un’altra pagina di storia. Del Lecce ho visto per intero le gare giocate con Torino, Parma e Milan, oltre agli spezzoni di tutte le altre gare. Diciamo che sono bene informato sulla squadra salentina che continuo a seguire con grande affetto», ha detto al telefono dalla sua Livorno mister Lucarelli. «Ripeto, a me la squadra ha sempre fatto una buona impressione generale salvo poi denotare qualche difficoltà negli ultimi sedici metri. A Torino, ad esempio, il Lecce avrebbe meritato di vincere e solo per la bravura del portiere Milinkovic-Savic non ha centrato l’obiettivo. Anche col Milan, nella prima parte del match, la squadra non mi è affatto dispiaciuta».
Sull'attacco: «Appena tre reti in sette partite. È vero, è un dato inconfutabile, però io ho un’idea diversa sul tema. La storia della Serie A insegna che per conquistare la salvezza più dei gol realizzati contano quelli subiti. Ecco, se il Lecce da qui alla fine del torneo riuscirà a mantenersi intorno alle 50 reti subite sono certo che avrà molte più possibilità di salvarsi. Ciò non toglie che in avanti è necessario fare meglio e in questo senso mister Gotti dispone di due elementi molto importanti come Rebic e Krstovic, in grado di dare un grande contributo alla squadra».
Su Rebic: «Il croato, nel momento in cui riuscirà a raggiungere il top della condizione, diventerà un uomo decisivo per il Lecce. Lui ha le qualità per occupare tutte le posizioni dell’attacco, anche se, a mio modesto parere, una collocazione più centrale gli darebbe la possibilità di sprecare meno risorse fisiche e rendersi quindi più utile negli ultimi sedici metri del campo. Da esterno inevitabilmente è costretto a ripiegare in difesa in soccorso dei compagni di squadra, se utilizzato invece in posizione più centrale può diventare devastante. A me è sempre piaciuto e sono contento che indossi la maglia del Lecce».
Su Krstovic: «Ho visto che il ragazzo è finito nel mirino della critica e degli stessi tifosi. Per carità, lui in quelle due ripartenze avrebbe potuto fare sicuramente molto di più, però un po’ a tutti è sfuggito un particolare non di poco conto. Dall’errore di Krstovic sono passati altri sessanta metri di campo... Cosa voglio dire? Che qualcuno dei suoi compagni di squadra avrebbe potuto porre rimedio all’errore del centravanti, commesso nell’area di rigore avversaria. E poi, consentitemi di dire, prendersela con questo ragazzo mi sembra ingeneroso. Anziché criticarlo bisognerebbe stargli vicino e aiutarlo a sbagliare sempre di meno. In fin dei conti è ancora molto giovane e ha davanti a sé un’intera carriera. A me piace moltissimo anche perché so bene che Corvino difficilmente sbaglia l’attaccante. Io ne so qualcosa...».
Consiglio per Krstovic: «Per entrare nel cuore dei tifosi del Lecce è importante sudare la maglia, dare tutto in campo. Se ciò accade poi passa in secondo piano il numero di gol segnati. I tifosi leccesi sono pronti a darti il cuore, ma vogliono vedere sacrificio e rispetto della maglia. Sono convinto che anche Krstovic diventerà presto un beniamino del popolo giallorosso».
Proposte: «In quest’ultimo periodo ho ricevuto due, tre proposte ma non mi hanno convinto più di tanto. Da novembre sarò più disposto ad ascoltare, ma di sicuro non tornerò ad allenare solo per il gusto di farlo. Mi piacerebbe tantissimo vivere un’altra esperienza in Serie B, per cui spero capiti l’occasione giusta. La voglia c’è ed è tanta. Nel frattempo, continuerò a seguire il Lecce convinto che la squadra di Gotti riuscirà a centrare l’obiettivo. Lo merita la società, lo merita Pantaleo, cui mando un grande abbraccio, e lo meritano i tifosi giallorossi che continuano ad avere un posto importante nel mio cuore».
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