Intervenuto ai microfoni di TuttoBari, Gian Piero Ventura ha detto la sua sulla stagione del Bari, conclusa al nono posto e fuori dalla zona playoff. L'ex tecnico dei biancorossi ha le idee chiare su cosa non ha funzionato:

“Il Bari non era una squadra che poteva lottare contro le prime due o tre, ma sicuramente aveva le potenzialità. Le partite contro Cosenza o contro Cittadella sono state decisamente sotto tono rispetto a quelle che erano le potenzialità della squadra. Non è necessario cercare chi ha sbagliato, ma capire perché non si è centrato un obiettivo alla portata. Quando accade, è evidente che non c’è la responsabilità di una sola persona. Io ho visto giocare il Bari a Frosinone, ha dominato la partita. Ed è la stessa squadra che tre giornate dalla fine ha perso contro una già retrocessa subendo quattro o cinque palle gol. È evidente che bisogna capire perché succedono queste cose. Il calcio non è cambiare allenatore o un giocatore e vinci. Il calcio è programmazione, creare presupposti per centrare gli obiettivi. Se no diventa un discorso da bar. In Serie B se non c'è la determinazione, la voglia, la rabbia, il desiderio di essere protagonista, non vai da nessuna parte. Prima bisogna affrontare questo tipo di problema, poi il resto è conseguenza. L’anno scorso è stato uno shock, l’ho in parte giustificato. Ma quest’anno si è ripartiti con tanti prestiti, e con una conoscenza minore della categoria. Questo è figlio della multiproprietà. Non quella di De Laurentiis, ma della multiproprietà in generale. Nel momento in cui Bari non ha il sacro fuoco, senza quel sacro fuoco in Serie B non vai da nessuna parte”.

Sezione: Serie B / Data: Mer 21 maggio 2025 alle 10:16
Autore: Leonardo Custodero
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