Il Foggia può finalmente tirare un sospiro di sollievo. La Corte Federale d’Appello ha accolto il ricorso presentato dal club rossonero in merito alla penalizzazione di tre punti inflitta per le mancate spettanze di aprile. Una decisione che riporta il sorriso in casa rossonera dopo una lunga estate difficile, segnata da incertezze societarie e polemiche.
Grande la soddisfazione del presidente Nicola Canonico, che ha voluto ringraziare pubblicamente chi ha contribuito a questo esito:
“Ringrazio innanzitutto il Tribunale di Bari, la DDA di Bari, la DDA Nazionale, l’amministratore giudiziario Vito Chionna e l’avvocato Edoardo Chiacchio: grazie a loro abbiamo potuto comprovare con gli atti quanto di vero c’era accaduto negli ultimi due anni. Con questo esito si è ridata dignità al Foggia e sono felice perché si è detto troppo, tanto. Si è parlato anche di problemi economici, notizie che mi hanno sinceramente fatto venire il vomito“.
Il numero uno rossonero ha poi ripercorso le difficoltà degli ultimi due anni, sottolineando come la situazione ambientale ed extra-calcistica abbia inciso sulla programmazione:
“Ce le stiamo trasportando da due anni a questa parte, anche se alla fine la squadra l’abbiamo comunque sempre fatta. Le difficoltà nascono dopo la finale di Lecco, in cui abbiamo vissuto un periodo difficilissimo. Spesso mi viene detto che non siamo riusciti a fare una programmazione e io ho spiegato che bisogna sempre mettersi al posto mio“.
Canonico ha citato anche episodi gravi che hanno segnato la sua gestione:
“Due anni fa mi chiamò la mamma di Davide Di Pasquale perché il figlio si ritrovò la macchina trivellata di colpi e mi disse che da padre di famiglia avrei dovuto capire quanto fosse impossibile mantenere suo figlio lì. Cosa avrei dovuto rispondere? Ho risposto semplicemente che il Foggia era a disposizione per far trasferire suo figlio dove voleva. Questo è l’esempio massimo del concetto: programmare non è stato possibile. Per fortuna questa gentaglia è stata smascherata perchè ha macchiato l’immagine del Foggia ma intanto ha reso complicato convincere i calciatori a venire qui“.
Tra i temi toccati anche lo svincolo d’ufficio di alcuni tesserati:
“Ai danni d’immagine si aggiunge anche questo, è stato permesso a quattro calciatori di andarsene da Foggia nonostante sapessero la situazione. Per questo motivo non li perdono. Sono giocatori che si sono voluti liberare per danneggiare il club“.
Sul nuovo assetto societario e l’affiancamento dell’amministrazione giudiziaria, il patron ha mostrato fiducia:
“Dobbiamo essere contenti che in questo momento il Foggia sia affiancato dallo Stato, che ci tutela. Ogni calciatore che è arrivato qui è stato valutato dal punto di vista dell’onorabilità e questo può permettere al club di rilanciarsi con trasparenza e con la voglia di combattere soggetti che hanno voluto rovinare Foggia e l’immagine di Foggia. Siamo ripartiti da zero in questa battaglia e ci vorrà tempo“.
Canonico ha poi confermato la centralità di Delio Rossi nel progetto:
“Le dimissioni di Rossi erano arrivate perchè lui vuole allenarsi a Foggia, ama questa città e vuole che i ragazzi si sentano amati dai tifosi ma lui è il mio capocantiere e allenatori più forti di lui in Serie C non esistono. Dobbiamo essere bravi a farlo lavorare con il mix di giovani ed esperti che è stato creato. Siamo in ritardo rispetto agli altri ma io sono molto sereno perché è una persona amata da tutti non solo da me. Aver messo lui ad allenare è un sintomo di garanzia“.
Non sono mancate stoccate sulla polemica legata alle nuove maglie e sulle voci di cessione del club:
“Arriveranno prima della gara con il Latina, verosimilmente mercoledì. Anche su questo aspetto si è fatta troppa polemica inutile. Non potevamo fare la maglia da catalogo, quelle si fanno nel dilettantismo. Nel professionismo c’è bisogno delle maglie personalizzate“.
E sul possibile ingresso della Building Company:
“Dopo l’iscrizione al campionato, siamo stati ad aspettare un mese una società, a cui sono stati messi i tappeti rossi in città ma che stiamo vedendo cosa sta combinando a Rimini. Io continuo a dire che sarei contento quanto voi di poter cedere a un gruppo simile o più forte del nostro ma spesso quando si apre alla vendita del club ci sono varie società che non dovrebbero mai avvicinarsi. Se ci fosse stata la Building il Foggia in questo momento sarebbe stata indirizzata al fallimento“.
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