Como promosso dalla D alla B, in soli due anni. Senza spendere troppo ed attraverso una gestione equilibrata. Fatta di giocatori di categoria (tra questi anche gli ex galletti Ferrari e Terrani) e con rinforzi adeguati in vari settori societari: dall'area marketing e fino al settore giovanile, con addirittura una tv  OTT creata. Cosa c'entra questo con il calcio pugliese? Il fatto che la proprietà del club lariano sia della ricca famiglia Indonesiana degli Hartono (il cui patrimonio stimato è di oltre 40 miliardi di euro). Che erano a capo della Consortium Djarum, che provò a rilevare il Bari fallito nel luglio del 2018 nella famosa manifestazione di interesse indetta dal Comune di Bari. Ma alla fine, a spuntarla, furono i De Laurentiis. "Il balzo tra i più facoltosi del mondo - si legge su Calcio e Finanza - è avvenuto grazie all’investimento nella Banca Centrale d’Asia. Nel 1997-98, durante la crisi economica asiatica, hanno preso il posto lasciato vacante dalla famiglia Salims. Così quello delle sigarette, il primo investimento che ha reso gli Hartono famosi nel Sud-Est asiatico, è diventato il secondo brand del gruppo. Il tutto senza dimenticare l’azienda elettronica Polytron, diversi investimenti nell’immobiliare di lusso, la startup Razer".

Il Como fu acquisito nell'aprile 2019, quando a Bari si era ormai ad un passo dal traguardo della Serie C. Alla guida del club c'è un certo Michael Gandler, che in passato ha avuto esperienze nell'Inter e nella Mls, campionato USA di calcio. Quindi spazio anche a Flavio Faré, ex Milan impiegato nella gestione dell'area commerciale. E si è puntato anche su personalità che, nella storia lariana, qualcosa hanno fatto: per il settore giovanile spazio a Giancarlo Centi. Tra le figure societarie anche Dennis Wise, ex bandiera del Chelsea. Tutta Italia sta iniziando ad accorgersi del piccolo club lombardo: le ricchezze sarebbero superiori persino a quelle dei vari Zhang e Friedkin. Ma come mai il primo cittadino di Bari preferì optare su altre figure? Ancora fresche erano le deludenti esperienze con i vari Tim Barton e Datò Noordin Ahmad. E cosi, a tale domanda, rispose il sindaco Antonio Decaro: “175mila dipendenti, gestisce banche, industrie di tabacco, proprietaria di televisioni. Potevo tranquillamente farmi suggestionare, poi ho fatto prevalere la mia anima razionale. Sono andato a guardare il progetto e non c'era nulla, non si capiva il progetto sportivo, non c'era un vero piano economico-finanziario; ho provato a spiegare ai tifosi, che sono una parte importante della nostra città, che a noi serve un profilo imprenditoriale". La documentazione pervenuta al Comune, inoltre,  risultava incompleta. Tuttavia, al netto di questo, il progetto imprenditoriale degli Hartono sta facendo breccia altrove. Opportunità sfumata, occasione persa? Presto per dirlo e solo il tempo smentirà o confermerà. Ma, di sicuro, ora possiamo dire che quella dei De Laurentiis (che hanno, ma anche prima avevano, il problema della multi-proprietà) non era l'unica soluzione di valore. Anche se va ricordato, per onestà intellettuale, che la possibilità di affidarsi agli attuali proprietari (tra le varie) della Filmauro venne accolta con un entusiasmo quasi plebiscitario. 

Sezione: Bari / Data: Mar 27 aprile 2021 alle 19:30
Autore: Domenico Brandonisio
vedi letture
Print