Intelligente, cinico, maturo: il Brindisi vince così contro l'Agropoli, senza strafare, senza imporre il proprio ritmo all'avversario. È la vittoria della tattica e del saper sfruttare la situazione d'emergenza, nonostante tutto,  contro i ragazzi di Procopio, che pure non hanno sfigurato.  Il 3-5-2 non è il sistema di gioco più divertente, e questo era apparso chiaro anche a Santa Maria Capua Vetere ma il Brindisi è cresciuto nelle proprie potenzialità, riuscendo così a nascondere qualche limite, che rimane lì. Tenere il centrocampo con l'uomo in più, chiedere a D'Ancora e Marino di inserirsi e a Tourè di fare tanto lavoro sporco: Ciullo rafforza i punti di forza, nasconde le lacune e vince così. Tanto che a fine gara fa un elogio di Tourè e dello stesso Ancora, match-winner, nonostante qualche problemino fisico accusato nel riscaldamento. Della personalità dei tre senatori, Ancora, Marino e D'Ancora ne abbiamo già parlato a lungo, ma questo Brindisi non è solo lì. È soprattutto una squadra in crescita: se Boccadamo adesso è in uno stato di forma impressionante lo si deve al lavoro delle ultime settimane e alla fiducia che ha acquisito, Escu è tornato quello di inizio campionato, Pizzolato dà tranquillità al reparto anche quando blocca un pallone semplicissimo. È stata la vittoria dell'intelligenza, che per lo spettacolo semmai ci sarà ancora tempo. Ora serve tutto il resto: tranquillità, che non arriva nemmeno quando si vince, empatia con la propria tifoseria, chiarezza societaria. Il resto, perché mica si può sempre essere intelligenti in emergenza. 

Sezione: Brindisi / Data: Lun 09 dicembre 2019 alle 21:09
Autore: Giuseppe Andriani / Twitter: @peppeandriani
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