Il calcio riparte, con buona pace di tutti. Forse meno del tifo più caldo, con tante curve d’Italia che si sono espresse contro la ripresa post covid-19. Le porte chiuse e il rispetto per le tante vittime di questa pandemia hanno fatto a cazzotti con il business del pallone. Il movimento doveva ripartire, lo dice soprattutto l’inguaiata situazione economica del sistema calcio.

Ci ritroviamo con la data del 20 giugno cerchiata in rosso sul calendario, quella che darà il via alla Serie A 2.0. Quanto potrà durare questo secondo atto non è dato saperlo: incrociare le dita e sperare in zero contagi tra gli addetti ai lavori. Riparte pure la B, forse in parte la C. Fino a qualche giorno fa la formula playoff e playout ci era stata scartata dai vertici della terza serie italiana e dai vari avvocati di diritto sportivo, in realtà oggi si è trasformato da piano Z a piano A. Tra le altre cose si parla di playoff volontari: sbando totale, ognuno fa ciò che vuole e decide se partecipare o meno? Diteci che è uno scherzo. Novità comunque non tarderanno ad arrivare, forse l'8 giugno: è bene prepararsi a un mese di luglio di fuoco per determinare promozioni e retrocessioni. Il Bisceglie trema: difficilmente avrà la sua chance ai playout, parla il regolamento sui punti di distacco con le altre squadre immischiate nella zona rossa. Ma di quale regolamento stiamo parlando?! Boh. La stagione non è mai terminata e con otto partite ancora da disputare, perché condannare una squadra che avrebbe potuto sperare e costruirsi una rimonta?! 

Stesso discorso per il Nardò. La proposta di retrocessione è allucinante. I neretini aspettano con ansia il Consiglio Federale del 4 giugno: il presidente Donadei le sta provando tutte e ha scelto pure un pool di avvocati per tutelarsi nel caso in cui non dovesse subire stravolgimenti l’ultima proposta. Come può la squadra di Foglia Manzillo ritrovarsi di colpo in Eccellenza? Al di là del ripescaggio, di cui non si conosce neppure il criterio e che - lo abbiamo visto un’estate fa con il Cerignola - è risultato essere una strada tutt’altro che facilmente percorribile. Non resta che attendere, poi spazio al calcio 2.0 e alla ricerca di giustizia.

Postilla di mercato: la Virtus fa un altro passo da grande e mentre tutti sono fermi programma la nuova stagione. Si riparte da Mariano Fernandez nei panni di diesse e Bruno Trocini in quelli di allenatore. Un percorso iniziato a fine 2018 e che ha regalato emozioni, imprese. Scelta più giusta non c'era, parlano i fatti e i numeri. Un doppio colpo vincente, l'ennesimo.

Sezione: L'editoriale / Data: Sab 30 maggio 2020 alle 01:09
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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