Pizzulli si presenta: “Giovani, lavoro, identità: ecco il mio Barletta”

Inizia ufficialmente il nuovo corso del Barletta. La società biancorossa ha presentato alla stampa la nuova guida tecnica e il progetto per la stagione 2025/26. A parlare sono stati il presidente Marco Arturo Romano, il direttore sportivo Salvatore Daleno e il nuovo allenatore Massimo Pizzulli. Tre voci, un’unica visione: costruire una squadra solida, con una forte identità e capace di valorizzare i giovani. Il girone H si preannuncia ostico, ma a Barletta c’è la convinzione di poter stupire.

Il presidente Romano: “Progetto solido, ma serve pazienza. Siamo maniaci dell’organizzazione”

Il presidente Marco Arturo Romano ha voluto chiarire fin da subito la visione della società, sottolineando l’importanza di un progetto strutturato, della valorizzazione dei giovani e della fiducia nel lavoro del nuovo allenatore. "Il mister non ha bisogno di presentazione, conosce il girone, uno dei più difficili della Serie D. E' un allenatore che valorizza i giovani. Il calcio deve partire da quest'ultimi. Il nostro valore sono i calciatori e i giovani calciatori. La scelta di Pizzulli è calibrata, decisa con la massima attenzione. Ci aspettiamo una stagione difficile. Credo sia la persona giusta al momento giusto. Volevo ringraziare i soci, con cui ci stiamo impegnando. Oggi abbiamo completato le pratiche di iscrizione al campionato. L'importante è creare un progetto solido. Noi speriamo di vincere questo campionato, ma l'importante è essere strutturati e solidi. Non dobbiamo demoralizzarci di fronte ad una sconfitta o passi falsi che sicuramente arriveranno. Sono un maniaco dell'organizzazione. Sicuramente questa è una frase transitoria, ma stiamo lavorando nella direzione di creare un'organizzazione dove ognuno deve fare il suo lavoro. Abbonamenti? Partirà nei prossimi giorni la campagna abbonamenti. Non ho mai vissuto quest'ultima a Barletta. Sono sicuro che Barletta capisce il lavoro che c'è dietro e aspettiamo fiduciosi per vedere quante persone si abboneranno. Il ritiro verrà effettuato fuori, in montagna. Stiamo organizzando delle amichevoli. Ho tanti rapporti con squadre di C, B e D. E' competenza del direttore e del mister per decidere chi affrontare nel pre-campionato. Per quanto riguarda i rapporti politici con il calcio, sono uno di quelli che pensa che vada rivisto il sistema. Conosco il presidente Lotito, uno che rema contro l'andazzo generale della FIGC. Faccio un esempio: quando non andammo ai Mondiali, Tavecchio dovette fuggire. Qua bisogna fare una lotta e cercare di cambiare questa nostra macchina del calcio che fa ancora acqua da tutte le parti. Non si può raddoppiare la fideiussione ad una squadra di Serie C. Bisogna cambiare il modo di vedere i bilanci, la compatibilità economica del club. Troppa burocrazia".

Il ds Daleno: “Non siamo una corazzata, ma una matricola. Sputeremo sangue”

Il direttore sportivo Savino Daleno ha spiegato le scelte fatte in fase di mercato, evidenziando la volontà di costruire un gruppo affamato, giovane e solido. "La mia conoscenza diretta con Pizzulli era una valore aggiunto nella scelta. Il mio obiettivo era quello di ringiovanire la rosa. La scelta migliore era quella di Massimo Pizzulli perché ha dimostrato di saper lavorare benissimo con i giovani. Siccome vorremmo fare 2/3 scommesse con dei giovani, la mia idea era quella di portare in panchina Pizzulli. Tutti dicono che siamo una corazzata, solo perché siamo il Barletta. Ma siamo una matricola. Vincere il girone H è davvero tosta. Il presidente sta costruendo qualcosa che non si vedeva da anni a Barletta: una società forte. Dal 26 luglio sputeremo sangue per far si che il pubblico ami questa squadra. Solo così possiamo avere il pubblico dalla nostra parte, come il dodicesimo uomo in campo. Faremo di tutto per raggiungere un obiettivo importante. E' stata fatta una campagna acquisti solida. Abbiamo programmato anche dei contratti biennali. Io non sono preoccupato dal tipo di contratto, ma se non si vince la domenica. Il reparto dove siamo un po' più indietro è quello offensivo. Questo non significa che non abbiamo le idee chiare. Quando si avvicina il Barletta sembra che non ci siano costi. Serve un po' di pazienza. Ho un budget. So dove e come mi devo muovere. Chi dovrà indossare la maglia del Barletta sarà per sudare la maglia. Lo stipendio a Barletta è sicuro tutti i mesi. Abbiamo preso Laringe perchè ci crediamo. Deve sudare come tutti quanti. Sa cosa ci aspettiamo da lui. Stiamo cercando di trovare una quadra per il bene di tutti i giocatori che non rientrano nei piani del mister. Sono dei ragazzi che hanno dato tanto per il Barletta, che hanno stravinto il campionato di Eccellenza". 

Pizzulli: “Il mio Barletta avrà identità, mentalità e giovani di prospettiva”

Massimo Pizzulli è tornato a Barletta con una convinzione forte e un obiettivo chiaro: dare identità e continuità tecnica a una squadra che punti sui giovani e sul lavoro quotidiano. Il tecnico ha raccontato la sua evoluzione e la filosofia che intende portare in biancorosso. "Ho fatto una scelta ben precisa. Pizzulli è cambiato tanto. Martina mi ha permesso di crescere, ma era chiaro che ambissi anche a qualcosa di più. Avevo un conto in sospeso con il Barletta, volevo riportarla da dove l'avevo lasciata. Ringrazio tutta la società per la fiducia, già quando sono venuto la prima volta ho sentito grande fiducia. Ho le mie idee, il mio modo di lavorare che devo mettere a disposizione dei miei ragazzi. Sono aziendalista e non egoista. Credo molto nei giovani che possono dare tante soddisfazioni. Dobbiamo lavorare su quest'ultimi, farli sbagliare e poi magari andrà tutto meglio. I calciatori di grande spessore possono aiutare a raggiungere un grande obiettivo. Non è facile. Noi proviamo a fare le cose per bene. E' importante la solidità di squadra. E' importante sapere che una squadra possa stare insieme anche nei prossimi anni. Si sta cercando un progetto. I giovani sono importanti in Serie D e in Serie C potresti ritrovarteli. Io devo fare di tutto per consegnare a questa società una squadra che abbia un'identità e valorizzi il materiale a disposizione. Raggiungere tutti gli obiettivi sarebbe il massimo. Penso di aver dimostrato nel corso di questi anni che non è detto che vinca chi spende di più. In questo periodo, l'anno scorso era già data per vincente la Virtus Francavilla, ma non è neanche arrivata ai playoff. Era la squadra che aveva dominato il mercato insieme al Casarano. Ringrazio De Candia per avermi preceduto. Abbiamo preso tutti i calciatori sotto i 27/28 anni, tranne Manetta. Servono anche uomini di esperienza. Dobbiamo far conoscere bene ogni singolo calciatore, compattare questo gruppo. Voglio il massimo da quanti e questa deve essere la nostra idea. Dobbiamo pedalare, metterci tutto, giocare a calcio. Cosa fondamentale per me. Importante tutto, ma voglio l'atteggiamento. Una squadra non può fare risultati se manca l'atteggiamento. Deve stupire ogni domenica con quest'aspetto. L'atteggiamento e la qualità dei calciatori fanno la differenza. Lavoriamo sempre con grande serenità per cercare di prendere calciatori anche under che potrebbero essere importanti per questo progetto. Abbiamo individuati due under 2006 che verranno ufficializzati a breve, un 2007. Sono calciatori secondo me molto interessanti. Ne parlavo con il responsabile del settore giovanile che voglio vedere sempre qualcuno della Juniores. L'anno scorso sono stato l'unico ad aver giocato con un 2007 della Juniores, come terzino. Il mio obiettivo è di valorizzare, di lasciare o continuare qualcosa. Sui giovani abbiamo già visto che ci sono dei ragazzi come Giuseppe Di Cillo, classe 2006 dell'Acquaviva, che ha fatto 30/40 partite in Eccellenza. Savino sa quelle che sono le mie idee. Certo è che anche gli under dovranno dimostrare grande personalità. Under che purtroppo penalizziamo al primo errore. Io non sono così. Se decido di andare avanti con dei ragazzi è perché vedo qualcosa. Mi è capitato di giocare anche con 4 o 5 under. Domenica gioca chi merita. Siamo vigili su tutto. Dobbiamo concentrarci adesso sul mercato, poi sul campo. Ci dobbiamo concentrare sui singoli, cercare di metterli insieme. Abbiamo preso dei centrocampisti, paragonabili al cuore del nostro corpo umano. Se manca quel reparto, non si può andare avanti. Dobbiamo avere la serenità di lavorare e capire bene tutto. La nostra mentalità è quella di dominare la gara, fare possesso, non sterile. Una squadra che deve sviluppare e incidere negli ultimi 30 metri. La nostra volontà è quella di voler divertire. Ciò che conta però è il risultato. Un paese che è tre volte Martina, deve avere qualche barlettano in squadra. Bisogna avere coraggio. Ora vedremo, saremo sempre in contatto con il settore giovanile. Ogni giovedì faccio salire qualcuno della Juniores. Siamo aperti a tutto come sempre. Sicuramente sono cambiato dai primi anni. Sono molto attento a tutte le cose. Cerco di reggere la calma sempre. Dobbiamo accettare anche gli errori arbitrali. I ragazzi devono pensare che se si vuole, si può. Se si vuole vincere, si vince anche aldilà dell'arbitro. Noi pensiamo al campo, ad avere equilibrio ed essere concentrati sulla gara".