Il Presidente si presenta in conferenza stampa per parlare del periodo Lecce. Ecco le dichiarazioni:
“Vogliamo chiarire subito alcune questioni per risolvere i mugugni di inizio stagione. Sono qui per rispondere a ogni domanda. Cerchiamo di sgomberare il campo da qualsiasi equivoco. Per la prima volta nella nostra gestione, dobbiamo affrontare il tema delle plusvalenze. C’è un gruppo nutrito di persone che si sta rappresentando un film. La società tramite le plusvalenze si arricchisce e così tutti i soci. Negli otto anni che sono stati messi i soldi andava tutto bene, ora invece si sta creando un clima di odio. Queste cose portano a rompere il giocattolo. Iniziano la decima stagione. Abbiamo approvato il 30 giugno il nostro nono bilancio. In questi nove bilanci, abbiamo sempre chiuso con distribuzioni di utili pari a zero. In 9 anni non abbiamo mai distribuito un solo euro di utile. Il nostro CdA è l’unico a non prendere compensi. L’unico che percepisce lo stipendio è il Dott. Mencucci. Andrebbero guardati invece i conferimenti dei soci al club. Questi sono avvenuti soprattuto nei tempi di C e B. Sono stati investite diverse decine di milioni. Ora, sarebbe giusto se dopo anni qualcuno riuscisse a recuperare quanto speso. Speriamo di rientrare degli investimenti fatti, fino ad ora non è ancora avvenuto. La Serie A ci consente di rendere grande il club. Non è tempo ancora di rientrare degli investimenti perché abbiamo deciso di investire nel centro sportivo. Siamo gli unici a non avere il centro sportivo. Ogni giocatore che viene a Lecce ci chiede se c’è il centro sportivo. Mi sento un verme a rispondere di no. La struttura dove siamo ora non è adatta. Il Collegio sindacale se non sei in bonis non ti permette di recuperare nulla. Vi dico questo perché conosco il film. Se comincia la politica dell’odio verso la società fa presa su chi non sa. Da una parte abbiamo l’odio del tifo e dell’altra perdiamo di entusiasmo all’interno della società. Io continuo a pagare le quote di Renè. Se il partito dell’odio si allarga a causa della mancanza di spiegazioni, bisogna fare qualcosa. Non voglio perdere la forza e l’entusiasmo di alzarmi la mattina per questa squadra. Nessuno qui ha guadagnato un euro e nessuno ha recuperato un soldo fatto fino ad ora.
Queste voci e considerazioni rovinano il clima. Se devo competere con i giganti non posso prendermi il lusso di perdere le motivazioni. Perché il terzo anno non si raggiunge l’obiettivo? La statistica dice che il terzo anno si pensa a queste cose per sminuire e per far perdere l’entusiasmo. C’è da dire che al terzo anno, molti giocatori credono di poter fare una corsa in meno ma non è così. Glielo faremo capire. C’è meno pazienza per far passare gli errori. Tutto questo disunisce. Non vogliamo fare business. Ognuno di noi ha le proprie professioni. Il Lecce è un regalo per il territorio. Se ci sono stati 22000 abbonati, vuol dire che la gente ha capito. Però visto che sto sentendo qualcosa che non va, vengo qui per stoppare i mugugni. Da altre parti ci sono società che utilizzano il calcio per sistemare questioni personali. Ho soci che mi accompagnano con una visione comune. Mettere il club a disposizione del territorio.
Abbiamo fatto due operazioni in uscita importanti. Diciamo due capolavori. Il tifoso deve essere orgoglioso. Risorse che servono per rafforzare il club. Pongracic è stato ceduto a 15 milioni. Il Wolfsburg vanta la percentuale del 25% e l’agente il 12%. Anche per Gendrey bisogna togliere il 25 %. Le modalità di pagamento avvengono in 2 o 3 anni. Gendrey è stato preso a zero dalla Ligue 2. La seconda divisione francese, fino a qualche anno fa, era difficilissimo operare. Kaba, quasi a scadenza, fu pagato 3 milioni. Andiamo sulla Serie B francese perché c’è una visione. Lì non sono riusciti a vendere i diritti televisivi. Il 60% degli introiti verrebbe meno. Le squadre non riescono a sostenere il monte ingaggi. Gendrey tre anni fa era sconosciuto e lo abbiamo preso a 0. Lo abbiamo formato come giocatore. L’area tecnica scommise su di lui e non su Calabresi. Anche in quel caso abbiamo dovuto reggere le critiche. Ora si parla di una cessione a 10 milioni ma vedete il percorso fatto. Era un’operazione assolutamente da fare. Abbiamo rivenuto tantissime richieste per i nostri giocatori. Lo scorso anno vi dicemmo che le richieste per i nostri giocatori valeva 100 milioni. Quest’anno con 2 difensori siamo già a 25 milioni. Non ci hanno creduto. Su certi giocatori, non ci siamo neanche voluti sedere. Gendrey è partito perché ha ricevuto offerte importanti. Le offerte dell’Hoffeneim erano scritte. A tre ore dalla partita contro l’Atalanta, ricevemmo l’offerta di 7,5 milioni da noi rifiutata. Gendrey allora inizia ad avere pensieri già verso la Germania perché gli è stato offerto il triplo. Il ragazzo è partito perché abbiamo ricevuto l’offerta per 10 milioni. Non potevamo dire di no. Ci siamo lasciati benissimo.
Pongracic alla fine del campionato scorso ci disse. Vi devo tutto perché prima non giocava. Non faceva 35 partite da chissà quante stagioni. Il ragazzo ci dice mi vogliono in tanti, io ho dato tutto ed è giusto che io inizi un nuovo capitolo. Gli abbiamo detto che se avessimo ricevuto la giusta offerta, sarebbe partito. Avevamo raggiunto l’offerta del Rennes, poi pareggiata dalla Fiorentina. Il ragazzo ha scelto la Viola. Per gli altri, questo non è accaduto. Abbiamo chiuso interlocuzioni sul nascere perché volevamo trattenere quanti più giocatori possibile. A questi si aggiunge Blin che speriamo di aver sostituito con un giocatore con prospettiva cioè Pierret. Abbiamo lasciato andare Almqvist e lo abbiamo sostituito con Dorgu. Il mister vuole che sia Gallo che Dorgu stiano in campo. Piccoli è tornato a Cagliari e non ce la siamo sentita di spendere 12 milioni. Tornato lì, non avevamo più il controllo. Per sostituirlo abbiamo preso Rebic. Su di lui siamo stati un mese. Devo fare i complimenti a Corvino e Trinchera. A inizio mercato sembrava impossibile. Aver preso Rebic, senza far sapere nulla prima, è stato motivo di orgoglio. Prima di acquisirlo abbiamo appreso tutto su di lui. Bonifazi anche è stato studiato. Sono giocatori che vengono da un percorso con delle criticità. Ma ora, le loro problematiche sono state risolte.
L’incubo dell’asticella. Non significa che dobbiamo fare meglio dello scorso anno. Quest’anno sono saliti club strutturati. La corsa alla salvezza sarà più difficile. Se lo scorso anno determinate cose potevano bastare, quest’anno non è più così. Stiamo cercando di dare all’allenatore una squadra più attrezzata per arrivare alla salvezza. Abbiamo fatto undici acquisti dando all’allenatore delle alternative di prima fascia. Sono tutti ragazzi potenziali titolari. Riteniamo di aver messo a disposizione all’allenatore una squadra più attrezzata. Alzare l’asticella significa strutturarli anno dopo anno. Quest’anno abbiamo 22 giocatori potenzialmente titolari. Fino ad ora non era mai successo. Il fatto che oggi sia stato venduto Gendrey, il mio direttore non deve per forza buttarli sul mercato. Lo farà se può servire per migliorare il club. L’aspettativa di vederli reinvestiti il giorno dopo, mi fa stare male. Noi faremmo prima a prendere giocatori a effetto. In questo momento non ci sono i presupposti per prendere questi 7 milioni e reinvestirli sul mercato. Non dobbiamo avere l’ansia di spenderli. Giocatori di nome, infortunati e in cerca di visibilità ce ne sono tanti. A gennaio scorso, quando abbiamo venduto Strefezza e preso Pierotti, il mercato non offriva un giocatore da Lecce. È una scelta impopolare e aziendalista però ci siamo salvati. In quel momento storico non c’erano le condizioni per comprare. Il nostro mercato lo abbiamo fatto, ci sono degli esuberi da piazzare. Siamo sempre vigili, l’operazione da Lecce che di anno in anno cresce se ci fosse l’occasione la faremo.
Le domande per il Presidente:
Quale era il budget che avete scelto? “Utilizziamo ogni mercato per migliorare. Non ci siamo mai detti un totale con Pantaleo. Ci siamo un tetto. Nella nostra società non mettiamo dentro giocatori che hanno un ingaggio di 1,5 di euro. Corvino ha carta bianca nel prendere giocatori con determinate caratteristiche e condizioni da Lecce. Se qualcuno prova a proporli qualcosa che ha un valore gonfiato, lui me lo sconsiglia. Il piano budget è un confronto su ogni singola operazione. Il vademecum è giocatore che guadagni una certa cifra e abbia un senso”
Sullo stadio: “Tra poco inizieranno le gare per l’affidamento dei lavori. Io porrò condizioni che non mi riducano la capienza dello stadio. In questo caso sono uno spettatore interessato ma non dipende esclusivamente da me. Cercheremo di utilizzare gli stadi per i lavori più impegnativi e spero anche per i successivi”
Per il Lecce non osa? “Le plusvalenze come dicevo, vanno riviste nei numeri come vi dicevo. La cessione di Gendrey è stata risolta immediatamente. Quei soldi rimangono del club e alla prima trovata verrano utilizzati”
Sul costo lavoro risultante dal bilancio 2022-2023: “Il costo del lavoro ammontava a 33 milioni. Quando il direttore parlava di 15 milioni, parlava dei soli calciatori di prima squadra. Quella cifra nel corso del campionato aumenta perché tutti i giocatori, prendendo i bonus, assist e presenze aumenta così come nel caso di premio salvezza. Tra questi rientrano anche l’allenatore e lo staff. Così come il suo, quello di Trinchera, etc. Quest’anno è aumentato ancora un po’ e succederà anche nell’anno in corso”
Si è partiti con un leggero handicap? “Sono sicuro che abbiamo costruito una squadra da tutelare. Pantaleo è un volpone e conosce i tempi del mercato. Rebic e Bonifazi sono giocatori impossibili a inizio mercato. Sapevamo e volevamo attendere. Ci sarebbe piaciuto averli prima ma il mercato ci impone di aspettare. La partita con l’Atalanta non mi è dispiaciuta così come quella con l’Inter. I ragazzi devono essere aiutati e le valutazioni pesanti fanno male. Come mai il lecce arrivato tredicesimo, ha dovuto affrontare Inter e Atalanta. Dobbiamo difenderci dall’interno, facciamo quadrato”
Sul campo sportivo: “Stiamo aspettando le autorizzazioni. Attendiamo che Mercadante faccia il suo lavoro con il sindaco di Martignano”
Sulla partita di Cagliari: “Quella di sabato è una partita come le altre. Il clima di odio è circoscritto a determinate persone. Ovviamente, non riguarda tutta la tifoseria. Però non vorremmo che venisse inquinato il nostro zoccolo duro. Ci dobbiamo aiutare per riportare entusiasmo”
Sull’entusiasmo del tifo caldo: “La mia esternazione è rivolta a coloro che stanno diffondendo l’odio. Se non avessimo parlato, l’avremmo sottovalutata. Bisogna parlarne perché altrimenti ci demotiviamo. Non possiamo avere lo scrupolo di non averci provato”
C’è un giocatore su cui si sente di puntare? “Per me sono tutti importanti. Nella mia testa ce l’ho ma non lo dirò mai perché devo tutelare tutto e tutti. Daremo il massimo supporto al mister”
Autore: Lorenzo Ruggieri
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