Periodo delicato per il calcio dilettantistico che, seppur con immensa fatica, è riuscito ugualmente a concludere la stagione. A commentare tale situazione ai microfoni di TUTTOcalcioPUGLIA.com Simone Fanelli, centrocampista classe ’97, ex tra le altre di Bisceglie, Gravina, Potenza e Taranto:

“La pandemia ha stravolto i piani di quasi tutte le società non soltanto dilettantistiche, ma anche di Serie A: è chiaro che a risentirne, soprattutto a livello di investimenti, sono state quelle di Serie D ed Eccellenza che, per fortuna, hanno comunque portato a termine i rispettivi campionati. Solitamente, di questi tempi, le squadre avevano già un’ossatura ben precisa: adesso, a parte qualche società che si sta muovendo d’anticipo, in poche stanno operando sul mercato”.

Al netto della sua esperienza nei vari campionati, si aspettava le promozioni di Taranto e Virtus Matino?
“Il paragone può sembrare esagerato, ma il Taranto mi ha ricordato molto la Nazionale per impegno, abnegazione e forza del gruppo: nella rosa ionica non c’erano nomi di spessore, tuttavia la squadra messa su ha rispecchiato al meglio le esigenze della categoria soprattutto nella zona centrale di campo. In Eccellenza il trionfo del Matino è stato una sorpresa: la finale prevista da tutti era Barletta-Martina, invece i salentini hanno sorpreso e personalmente sono rimasto impressionato da loro”.

A livello personale, invece, quale potrebbe essere il suo futuro?
“Lo scorso anno avevo firmato a Bisceglie, in una piazza che porto nel cuore: poi, però, con il ripescaggio in Serie C qualcuno non tenne fede alla parola data, ma nonostante questo episodio la stima verso la gente biscegliese rimane assolutamente intatta sia professionalmente che umanamente. Poi ho ricominciato dall’Eccellenza: con il Città di Mola abbiamo sfiorato i playoff, ma dal punto di vista personale ho ritrovato un buon ritmo. Sono alla ricerca di un progetto interessante: ho ricevuto qualche offerta dalla D, principalmente al di fuori della Puglia, ma voglio valutare tutto in maniera serena”.

Per un giovane atleta è più opportuno disputare una Serie D con l’obiettivo di salvarsi oppure l’Eccellenza con l’intento di primeggiare?
“Un giovane deve sempre puntare alle categorie superiori, anche se è chiaro che se in Eccellenza vi è programmazione anche in quel caso le offerte vanno valutate. Si tratta di due categorie differenti, dove però l’organizzazione è il fulcro”.

Sezione: Altre notizie / Data: Mar 13 luglio 2021 alle 16:30
Autore: Vito Salvatore Di Noi
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