Tanto tuonò che piovve. E molto prima della famosa tempesta di Nicolaiana (da Davide Nicola nel 2015/16, ndr): poche ore dopo il fischio finale di Virtus Francavilla-Bari, il club biancorosso ha infatti comunicato l'esonero di Giovanni Cornacchini. Una scelta inevitabile e che sconfessa la fiducia accordatagli dalla società soltanto quattro mesi fa. Un passo indietro deciso, un cambiamento sicuramente necessario. Ma non dovrà essere il solo.
Chi vi scrive non avrebbe voluto la riconferma del tecnico di Fano. Per tanti motivi: su tutti l'inadeguatezza del curriculum, ma anche la pochezza di idee espressa in Serie D. Certo, con la rosa a disposizione - in buona parte illegale per il girone I di Serie D - non era poi cosi difficile avere la meglio sulla concorrenza. Ma con chi aveva mostrato un po' più di identità sul piano del gioco qualche scricchiolio c'era già stato. E poi, almeno per quanto si percepiva dall'esterno, poco carisma. La scelta iniziale della società può essere considerata inopportuna, ma non illogica: ci poteva stare confermare l'allenatore della promozione, mettendolo a suo agio con giocatori di riconosciuta tecnica e valore. Avendo peraltro la possibilità di poter programmare tutto per tempo, con quasi tutta la rosa al completo e senza slanci dovuti alla fretta. Come, invece, era accaduto ad agosto 2018.
Cornacchini ha perso malamente un treno che poche volte nella vita capita. Non può fare il salto di qualità: la sua dimensione resta la D, magari anche la C ma non sembra fatto per piazze calorose ed esigenti. Dopo Viterbo e Gubbio, è andata male anche in Puglia. Unica eccezione ad Ancona, dove arrivò sino al quarto posto nel 2015/16. Tanti, troppi esperimenti: tecnici, tattici. Nel mezzo ci sono stati anche addii pesanti (Brienza), scelte discutibili (Kupisz da terzino non sembra a suo agio) ed esclusioni eccellenti (Simeri, l'ultima), per non parlare di qualche calciatore della vecchia guardia messo ai margini (Hamlili e Floriano hanno perso in fretta i gradi da titolare, perchè?). Dalla difesa a quattro per poi finire con quella a tre, con la solita richiesta di tempo e pazienza. Ma, nel frattempo, la squadra quasi mai riusciva ad affacciarsi nella metà campo avversaria. A Rieti vittoria risicata, sofferenza a Lentini: entrambe ora sono in zona retrocessione. Al 'San Nicola' non si è mai stati padroni del proprio destino: fatto spiacevole che da tempo non si vedeva, da queste parti. Emblematiche le sfide (ed i fischi) contro Viterbese e Reggina. Per non parlare dei gol subiti contro la Paganese. Tanti piccoli indizi hanno portato alla prova finale. E la Virtus Francavilla, ieri, ha dovuto fare a meno di ben 7 titolari...
Facile immaginare il malcontento dei tifosi, tradottosi forse anche nel numero di abbonati inferiore alle attese. Ma guai a pensare che Cornacchini sia il solo colpevole: il resto della squadra non sembra essersi totalmente calato nella mentalità della Serie C. E forse anche qualche errore sul mercato è stato fatto; serviranno mai tutti quegli esterni? Il nuovo mister come vorrà assemblare, ora, la squadra? Rialzarsi si può, ma adesso bisogna capire in che modo. Si faccia presto, salvate il soldato Bari.
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