Nelle ultime ore, la notizia della conclusione delle indagini da parte della Procura Federale riguardo la presunta combine tra A.Z. Picerno e U.S.D. Bitonto Calcio, che sarebbe avvenuta nel maggio 2019, ha interessato un numero elevato di tifosi e semplici appassionati di sport.

I FATTI. Nel documento, redatto nella sede di via Campania a Roma, si legge che il supposto accordo illecito tra le parti avrebbe come suoi promotori Michele Anaclerio, ex calciatore del Bitonto, e Vincenzo De Santis, all’epoca direttore sportivo del Potenza Calcio. Il primo avrebbe, dunque, concordato con il secondo la consegna della somma di 25.000 euro, proveniente dalla società A.Z. Picerno, come contropartita per determinare un risultato finale della gara che fosse favorevole al club lucano e, di conseguenza, alla sua promozione in terza serie. Questo importo – stando sempre a quanto riporta la Procura – sarebbe stato poi consegnato a Kikko Patierno, calciatore e capitano del sodalizio neroverde, che lo avrebbe distribuito fra i suoi compagni di squadra coinvolti nell’illecito, riservando però una parte al diesse Vincenzo De Santis. I giocatori che allora militavano nella società bitontina menzionati nel documento e che paiono coinvolti nell’accordo sono: Michele Anaclerio, Antonio Giulio Picci, Daniele Fiorentino, Giovanni Montrone, Onofrio Turitto e il già citato Patierno, che avrebbe ottenuto un compenso di 1.450 euro. Per quanto concerne la dirigenza neroverde, Nicola De Santis, direttore generale del Bitonto, pare abbia informato dei fatti in questione il presidente del club Francesco Rossiello (già vice-presidente con delega alla firma, ndr) e, successivamente, “autorizzato l’accordo illecito così come rappresentatogli da Michele Anaclerio ricevendo, altresì, la quota parte di sua spettanza pari a 500 euro”, riporta la nota. Al patron Rossiello e al segretario Paolo D’Aucelli, invece, si contesta di essere stati a conoscenza della frode sportiva e di non essersi, dunque, opposti informando immediatamente la Procura Federale.

I COMMENTI DA "PALAZZO GENTILE". “Siamo stanchi di sentirci catalogati in un certo modo, stanchi di sentire parlare di "storia" in rapporto a società "più blasonate" e stanchi di essere considerati l'eterna Cenerentola che non arriva al ballo regale – ha riferito il sindaco di Bitonto Michele AbbaticchioLa magistratura farà il suo lavoro e noi accetteremo il responso con la dignità che ci caratterizza. Ma non accetteremo le sentenze emesse da chi magistrato non è, non accetteremo processi sommari e non accetteremo neanche una parola fuori posto sullo stemma di questa Terra. Siamo stanchi del qualunquismo, dei luoghi comuni, della pubblicità negativa oltre i nostri stessi limiti. È il momento di stringerci, insieme, al nostro nome e alla nostra vita di tutti i giorni. Forza Bitonto: ora più che mai".

"Finché la giustizia sportiva non avrà terminato le indagini nessuno può permettersi di infangare il nome della società e dalla nostra città – ha detto l’assessore allo sport di Bitonto Domenico Nacci ai taccuini tuttocalciopuglia.comAttendiamo il responso finale consapevoli di esserci meritati la promozione in Serie C sul campo. Nel frattempo, fiduciosi dell’innocenza del Bitonto Calcio, continuiamo a lavorare sullo stadio comunale “Città degli Ulivi” per mantenere, fino alla fine, gli impegni presi con il club e la tifoseria”.

LE ACCUSE AI CLUB LUCANI. Oltre all’accusa di responsabilità diretta e oggettiva del club bitontino nella presunta combine, l’attuale stato delle indagini vede particolarmente coinvolti anche l’A.Z. Picerno e il Potenza Calcio, entrambi per responsabilità oggettiva. I primi a causa dell’intervento nella presunta truffa sportiva del proprio direttore generale Vincenzo Mitro, che avrebbe condotto la trattativa e messo a disposizione di Vincenzo De Santis la somma di 25.000 euro da erogare ai calciatori neroverdi. La formazione del capoluogo lucano, d’altra parte, sarebbe incolpata proprio per il coinvolgimento dell’allora direttore sportivo potentino De Santis, tramite dello scambio. Le indagini degli organi di giustizia non si apprestano, quindi, a terminare qui. La Procura Federale, dal canto suo, ha espresso l’intenzione di non archiviare il caso: nelle prossime settimane gli imputati riceveranno la possibilità di essere sentiti presso gli uffici federali di competenza.

Sezione: BITONTO / Data: Sab 25 luglio 2020 alle 17:00 / Fonte: FIGC - Procura Federale
Autore: Massimiliano Dilettuso
vedi letture
Print