Prime parole in biancorosso per il nuovo allenatore del Bari, mister Giuseppe Iachini: "Cercheremo di avviare un nuovo percorso - ha dichiatato in conferenza stampa - per il bene della società e dei suoi tifosi. Sono qui per due motivi: ho già vissuto questa piazza da avversario, la reputo ideale per programmare un percorso da Serie A. Non faccio promesse ma sono convinto che con l'aiuto della nostra gente sarà possibile raggiungere certi risultati. E poi, mio nonno è nato a Bari. Strano, ma così è la vita. Quando aveva 16-17 anni si trasferì ad Ascoli. E cosi conobbe mia nonna e si sposarono. Mia madre è la figlia di questo mio nonno, cui sono particolarmente legato". 

E ancora: "Dovremo cercare di essere bravi noi nell'intraprendere una nuova strada. In questo primo periodo non sarà facile. I giocatori devono sapere cosa fare in fase di possesso e non possesso. Io credo nel lavoro, sono un allenatore di campo. Devo lavorare sulla tattica di reparto e collettiva, capire quello che deve essere il vestito migliore per cercare di portare a casa punti e vincere. Moduli 4-3-1-2 e 3-5-2? Ho cercato di inserire alcuni concetti, poi capiremo col tempo, intanto ci sto lavorando su. Ai tempi del Palermo Dybala era un ragazzino, che poi abbiamo perso per infortunio. E questo ci fece cambiare atteggiamento tattico, riuscendo di conseguenza a fare una grande cavalcata. I punti si fanno con la miglior difesa o una delle migliori ed uno dei migliori attacchi del torneo. Così vinsi anche in Sicilia. Ma nel calcio, al di là dei moduli e delle qualità tecniche, serve efficacia". 

Cosa ha spinto il tecnico ascolano ad accettare la proposta biancorossa? Ecco la sua risposta: "La partita non si prepara il giorno stesso, ma sin dal primo giorno della settimana. Offerte? Avevo avuto input anche da squadre di Serie A oltre che di Serie B, poi è arrivato anche il progetto Bari. Ho aspettato un po' prima di ricominciare. Accetto quando intravedo potenzialità e possibilità di far bene, se non ci credo appieno non vado. La programmazione nel nostro lavoro è una cosa importante a prescindere dalla categoria". 

"Ci tengo infine a salutare e ringraziare chi mi ha preceduto per il lavoro svolto. Ho nstima nei loro confronti, mando loro un caro abbraccio". Riferimento a Mignani e Marino, che sicuramente gradiranno. 

Sezione: Primo piano / Data: Ven 09 febbraio 2024 alle 15:54
Autore: Domenico Brandonisio
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