Con la Salernitana ci ha lavorato, Bari è invece la sua città natale. Il presente? Si chiama Germania, destinazione Augsburg, club di Bundesliga e nell’area scouting. A distanza Umberto Quistelli analizza la sfida di Serie B tra le due squadre.
Salernitana-Bari: due squadre che vivono un momento particolare. Come le vede Quistelli?
“Parliamo di due squadre che hanno cambiato tanto a livello dirigenziale e di calciatori. Ci sono impianti nuovi ed i risultati al momento non sono all’altezza dei blasoni e credo che per entrambe questo sia un anno di transizione. Il Bari ha rischiato di retrocedere e si è salvato dalla C per il rotto della cuffia e la Salernitana è retrocessa dalla A. Serve ricostruire nel modo migliore”.
Un Bari che è ripartito da Longo. Le piace?
“Longo ha impostato identità e gioco, ma serve anche una punta necessaria per finalizzare il gioco. La squadra ne macina tanto e la solidità difensiva non sempre non basta. I tracollo negli ultimi minuti contro la Reggiana peraltro invita a riflettere tanto”.
E la Salernitana come inquadrarla?
“Si paga lo scotto della retrocessione dello scorso anno e si è ripartiti da zero a cominciare dalla guida tecnica. Quest’anno deve servire per ricominciare anche per loro, la società deve cercare di raggiungere l’obiettivo minimo che a mio avviso coincide col raggiungimento della zona playoff”.
Chi le piace di più nel Bari?
“Mi piace molto Dorval, così come il fatto di vedere Lella e Manzari all’interno del gruppo. Nello spogliatoio la presenza dei baresi ci vuole e questi giocatori citati danno soprattutto l’anima e si impegnano tanto. Hanno inoltre qualità. Sibilli resta un lusso per la B malgrado non si stia ripetendo a livello di gol e va aspettato”.
Che gara sarà e come vede la sfida dell’Arechi?
“La Salernitana rimane una squadra pericolosa. Occhio a interpreti come Verde. Certamente però il Bari ha le carte per poter far male. Secondo me potrebbe finire in pareggio la partita ma auspico di vedere entrambe in zona playoff a fine anno”.
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