Poche sono le ore che ci separano da un’altra domenica ricca di grandi sfide, nel nostro caso al’interno del raggruppamento H di Serie D. Dai tanti definito il più affascinante, complicato e insidioso dei nove totali di quarta serie nel weekend ci terrà compagnia con un’altra sfida, ovvero quella del “Giuseppe Capozza” tra Casarano e Fidelis Andria. I padroni di casa dopo la sconfitta esterna non priva di recriminazioni contro la Team Altamura devono fin da subito riscattare il boccone amaro, in particolar modo dopo le misure prese dal Taranto che con 8 punti di vantaggio costringe i salentini secondi in classifica ad assumere il ruolo di inseguitrice da qui in avanti. Dal canto opposto invece si presenta una delle sorprese del gruppo H di quest’anno, con il sodalizio federiciano che nonostante fosse partito per un campionato “normale” ha dimostrato giornata dopo giornata di poter dire la sua nel vertice della graduatoria. Attualmente al quarto posto in classifica si toglie un solo punto dagli avversari di domenica, senza dubbio una ghiotta opportunità per togliersi altre importanti soddisfazioni. Di questo e tanto altro ne abbiamo parlato con Alberto Rescio, centrocampista classe 1987 che nel corso della sua lunga carriera ha vestito la maglia dell’Andria nell’annata 2008/09 con questa esperienza all’ombra di Castel Del Monte che rappresentò per lui la prima tappa nel calcio dei grandi con 7 presenze in C2 e il palcoscenico dei play-off. Da allora fino ad oggi, però, la agli che più ha indossato è quella del Casarano, con una prima tappa in rossazzurro nel 2011/12, progetto ritrovato e sposato pochi anni più tardi con tre stagione dal luglio del 2017 a quello del 2020, diventando uno dei maggiori protagonisti del ritorno dei rossazzurri in Serie D a distanza di anni. Di seguito l’intervista di TUTTOcalcioPUGLIA.com al centrale di centrocampo ad oggi in forza al Barletta nel campionato di Eccellenza.
Buon pomeriggio Alberto, in apertura vorrebbe farci una descrizione personale del girone H di Serie D dell’attuale annata?
“Credo che il gruppo H nel corso degli anni si sia confermato e consolidato, è senza dubbio uno dei più competitivi dell’intero Paese. Al suo interno ogni anno vi compaiono squadre e piazze con una storia importante alle spalle, e con un bacino d’utenza quasi unico. Inoltre quest’anno c’è una variante che influenza negativamente ogni torneo, ovvero il covid-19, che non permette a qualsiasi squadra di dare continuità ai risultati oltre che confermare le certezze trovate in un determinato periodo. Quest’anno il torneo è a mio avviso più livellato, c’è maggiore equilibrio e questo fattore permette a circa sette o più squadre di puntare al raggiungimento dei play-off. Inoltre giunti a questo punto anche le compagini che si trovano in coda alla classifica sono alla ricerca di punti in chiave salvezza, dunque si giocano ogni gara a ritmi altissimi mettendo in difficoltà anche chi primeggia”.
Hai vissuto in prima persona sia la piazza andriese che quella salentina, cosa ti porti nel tuo bagagliaio di queste importanti esperienze? Inoltre, Casarano è la maglia che più hai vestito nel tuo percorso calcistico.
“Ho dei bellissimi ricordi di entrambe le piazze seppur le abbia vissute in periodi differenti e con una distanza considerevole tra le annate. Sono orgoglioso di aver vestito la maglia dell’Andria per la sua storia e il suo blasone, che mi ha permesso di vivere la prima esperienza tra i grandi in un’annata in cui arrivammo anche ai play-off. Non potrei esprimermi negativamente nemmeno nei confronti del Casarano, squadra con la quale ho giocato per più tempo nella mia carriera. La tengo a cuore per quello che mi ha dato sia dal punto di vista umano che non, è una società che è quasi unica per competenza e fama”.
Ora vorremmo scendere nel dettaglio. Lo scorso anno protagonista di una discreta stagione del Casarano che avrebbe potuto assumere una piega positiva se solo avesse vissuto un prosieguo, quest’anno invece segue la squadra dall’esterno. Che idea ti sei fatto di loro?
“Anche nell’attuale stagione si sono confermati una società seria, ricca di risorse e che fa attenzione ad ogni dettaglio. Ahimè nel calcio non sempre trionfa il migliore o chi spende di più, ma sono convinto che lotterà per il primo posto fino alla fine. Il cambio in panchina è stato un pò inaspettato dato che anche con Feola il Casarano ricopriva le primissime posizioni. Sicuramente è mancata continuità di risultati ed in ciò si è rivelato molto importante l’avvento del covid sui gruppi squadra, ed in tal senso il Casarano ha ancora due gare da recuperare, fattore che giova a suo favore. Penso sia la squadra con la rosa più forte ed ampia della categoria, mi auguro che possano salire. Se lo merita la piazza e anche la società che non lascia nulla al caso”.
Dal fronte opposto invece si presenta la Fidelis Andria che sorprendentemente occupa le primissime posizioni…
“I federiciani sono la vera sorpresa di questo campionato, erano partiti con delle aspettative nella norma ma grazie ad un ottimo lavoro da parte della società tutta e del tecnico Panarelli si sono stabiliti nei vertici di un girone difficilissimo. Credo che potranno dare continuità a quanto fino ad oggi fatto, hanno le capacità e le possibilità per farlo”.
A suo avviso che gara sarà?
“Sarà certamente una sfida aperta a tutti i fronti ed ogni risultato. Il Casarano vorrà riscattare la sconfitta contro la Team Altamura di giovedì per continuare a dare filo da torcere alla capolista Taranto; la Fidelis Andria invece vorrà confermarsi una delle squadre più importanti del girone e mantenere i play-off. Sicuramente le due sfidanti daranno vita ad una contesa avvincente”.
Un’ultima battuta, pronostico e marcatore?
“Il Casarano vincerà 2-1, segnerà Mincica. Lo stimo molto ed è un grande amico, persona splendida dentro e fuori dal campo”.
SI ringraziano per l'immensa cordialità e disponibilità l'atleta Alberto Rescio e l'ufficio stampa del Barletta nel nome di Adriano Antonucci.
Autore: Simone Cataldo / Twitter: @SimoneCataldo12
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