Bentornato Taranto, finalmente. Dopo anni di lotte, bagarre, sogni infranti e sfumati, è la domenica del ritorno tra i professionisti. È il ritorno dei colori rossoblù, dello Iacovone tra i palcoscenici più importanti e gloriosi della Serie C, di una città che vanta 189.066 abitanti e dove uno è più tifoso dell'altro. È l'imperioso rialzarsi di una nobile decaduta, da troppi anni nei dilettanti. È il riscatto personale di Massimo Giove e Francesco Montervino, è la vittoria assoluta di Giuseppe Laterza e l'impresa di un gruppo ben costruito e che, se ben ricordate, a inizio stagione era considerata la terza-quarta forza del campionato. Ha (ab)battuto tutto e tutti, in una volata a due con il Picerno: entusiasmante, senza sconti. E anche la Puglia, intesa come movimento calcistico, aveva bisogno che il Taranto uscisse dalle sabbie mobili della D. L'anno prossimo, nel girone C di Lega Pro, ci saranno Bari, Foggia, Taranto, Monopoli, Virtus Francavilla. Un peccato aver perso il Bisceglie, ma tant'è. Il Taranto fa meritatamente festa, grazie ad una programmazione precisa e puntuale, un'organizzazione meticolosa. E porta la firma della coppia Montervino-Laterza, spesso elogiati nell'ultimo periodo. Non è un caso che i rossoblù abbiano raggiunto la promozione con due persone silenziose, in gamba, che lasciano nulla al caso. Un progetto semplicemente perfetto.

Che, invece, non ha avuto il Brindisi. Ci eravamo illusi tutti a inizio stagione di assistere all'anno buono, a quello della tranquillità, di una salvezza a portata di mano. I risultati in partenza con De Luca avevano portato anche a pensare a qualcosa in più, ma il crollo è stato verticale. Una squadra senza cuore e senz'anima, vittima di turbolenze societarie, di problemi di ogni tipo. Ecco, appunto, un progetto mai stilato. La retrocessione in Eccellenza è un dramma. Per la città, per una tifoseria straordinaria e che non scopriamo certo oggi. Farà un certo effetto vedere la compagine biancazzurra così in basso, perché parliamo di un club che ha disputato sei volte la Serie B, ventidue volte la C. Qualcuno dovrà prendersi le responsabilità e soprattutto qualcuno dovrà aiutare questa piazza, che ha sempre vissuto di calcio e che, giustamente non ci sta. All'estasi Taranto corrisponde il dramma del Brindisi: una domenica agli antipodi, di gioia e dolore.

Sezione: L'editoriale / Data: Dom 13 giugno 2021 alle 20:10
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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