Alzi la mano chi s'aspettava di vedere questo Bisceglie. In pochi. Perché, diciamocelo, nelle ultime stagioni i nerazzurri ci avevano "abituato" male. È arrivata una ventata d'aria fresca, la riammissione tra i professionisti della scorsa estate ha un sapore diverso rispetto al passato. Una società totalmente rivoluzionata: dal presidente all'ufficio stampa, dal direttore generale all'allenatore. Tolto Racanati, a cui va ovviamente il ringraziamento della piazza per ciò che è riuscito a fare, grandi applausi li merita anche il direttore sportivo Livio Scuotto. Da zero ha saputo allestire una squadra competitiva, con il giusto mix di esperienza e gioventù. Davvero bravo. Un affarone l'arrivo di Cittadino, leader carismatico in campo e fuori. Ma il fiore all'occhiello è Bucaro, un tecnico preparato e che in passato forse è stato un po' sfortunato a Monopoli: un filotto con sette punti in tre partite non si vedeva da anni dalle parti del Ventura. C'è una bella immagine di questo Bisceglie, spensierato e sereno, finalmente travolto dall'affetto di una piazza che in verità mai ha fatto mancare l'apporto ai propri beniamini, neppure nei momenti più cupi. Ultimo ad essere citato - ma figura non meno importante - Paolo Tavano, dirigente preparato e competente, oltre che persona squisita: un ritorno con i fiocchi.

Nel turno infrasettimanale di Serie C sono arrivate delle risposte. Il Bisceglie non è un fuoco di paglia: ha attributi, carattere e idee chiare. Ma anche il Monopoli ha dato una bella risposta, Scienza ha captato segnali positivi dallo 0-0 contro il Bari: è la prima squadra che quest'anno lascia a zero gol fatti la mostruosa corazzata dalla filosofia ultra-offensiva di Auteri. Non è un pareggio come gli altri e biancoverdi che si confermano "bestia nera" dei galletti. C'è evidentemente un allarme attacco al Veneziani, ma tempo al tempo: per Montero, Marilungo e compagni è solo questione di ritrovare il feeling con la porta. Due punti in sei partite, infine, per la Virtus Francavilla: il pareggio di Pagani lascia l'amaro in bocca, ma la situazione è quella che è e la coperta in avanti appare corta. Ma anche in questo caso è solo questione di ritrovare quel tandem lì, quello da ventisei gol segnati nella scorsa stagione: c'è bisogno di Perez e Vazquez per cambiare lo spartito. Trocini per ora può consolarsi con il gioco espresso dalla sua squadra: meritava almeno quattro-cinque punti in più, se li riprenderà.

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 22 ottobre 2020 alle 01:38
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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