Come nel periodo 2011-2013, o quasi. Certo, l'entità e la gravità di quel periodo sono state ben maggiori e questo episodio è ben diverso, ma dopo molto tempo la parola scommesse torna ad essere associata ad un tesserato attualmente del Bari. Proprio per questo Giuseppe Sibilli, calciatore classe 1996, ha patteggiato e per questo sconterà 8 mesi di squalifica. Tradotto: stagione finita per lui e processo di riabilitazione tramite iniziative che andranno in questa direzione. I tifosi, come è noto, non l'hanno presa bene: sui social in tanti chiedono di pensare ad una risoluzione contrattuale o comunque di non vederlo più con la maglia biancorossa addosso. 

Una tegola inopportuna, di cui proprio non ce n'era bisogno: non bastasse il difficilissimo avvio di stagione, per il Bari la strada continua ad essere in salita. Se non è un film horror, poco ci manca. E la notizia, inevitabilmente, ha fatto anche il giro dei network nazionali: se tre anni fa un calciatore biancorosso faceva parlare di sé per una possibile convocazione ai mondiali, ora il Bari, sia pure indirettamente, torna di nuovo sotto i riflettori per queste spiacevoli vicende. Sia chiaro, nulla contro il calciatore: si riabiliterà, migliorerà, sicuramente non ricommetterà gli stessi errori. Ma sbagliare a Bari, o comunque se vieni condannato risultando un tesserato del Bari, vale doppio. Per queste tematiche la città ha perso la Serie A prima e la sua esistenza poi, passando anche per questo fattore da un triste fallimento, comunque la si voglia vedere. Il fango che questa area affamata di calcio subì in passato ha scosso molti e non può più essere ammesso in nessuna maniera. Neppure in forma lieve. 

Per questo ci sentiamo di lanciare un appello alla società dei De Laurentiis, ed a tutte quelle che seguiranno dopo: perché non far firmare ai tesserati attuali ed a quelli che verranno una clausola anti-scommesse (che preveda, per esempio, un'immediata rescissione contrattuale e/o delle penali), in modo tale da potersi prontamente tutelare per analoghe vicende in futuro e andando se necessario oltre il minimo federale di stipendio previsto? Il nome della società biancorossa non deve essere infangato. E si, anche sullo stesso Sibilli, crediamo che si debbano fare delle serie riflessioni sulla sua permanenza in biancorosso. Nulla contro il ragazzo, ma Bari ed il Bari hanno già dato. E nel frattempo il valore del suo cartellino - essendo un calciatore di proprietà - rischia di essere deprezzato. 

Sezione: Primo piano / Data: Gio 02 ottobre 2025 alle 18:09
Autore: Domenico Brandonisio
vedi letture
Print