Fallimento? Sì, boh, forse. Di fatto c’è che il Bari ha guardato in faccia la Serie C e ha fatto i conti con i suoi tranelli. Non è un campionato come gli altri, piazze come Lecce e Catania ad esempio lo sanno benissimo. La finale l’ha vinta la squadra che l’ha giocata meglio, anzi che l’ha giocata. Poco biancorosso in campo, fame e cattiveria ridotte al minimo. E Kargbo, che presto vedremo su grandi palcoscenici, ha tagliato in due la formazione di Vivarini. E ora? Che ne sarà del futuro dell’allenatore? Che ne sarà del progetto De Laurentiis? Che ne sarà di alcuni big come Frattali, Costa e Antenucci arrivati in C con l’obiettivo di essere solo di passaggio? Fallimento? Forse, forse sì. Ma non sempre nel calcio si può avere tutto e subito. È già tempo di programmare la prossima stagione, qualche cambio sarà doveroso: ripartire con i musi lunghi non conviene a nessuno.

"Evitare i rimorsi". Liverani vuole un Lecce sugli attenti fino alla fine: i giallorossi hanno già messo l'elmetto per la battaglia. La vittoria contro il Brescia è stata fondamentale per l’umore e per continuare a sperare. La fiammella resta accesa, fare cinque punti in più del Genoa è possibile ma durissima. Chissà come sarebbe andata se contro il Cagliari uno dei tanti palloni calciati verso la porta avversaria... E chissà se quel pallone rimbalzato sulla schiena di Gabriel a Genova... Dettagli, rimpianti. Inutile guardarsi indietro, meglio i puntini di sospensione. 32 punti in classifica a 270’ dalla fine: un Lecce vivissimo, il merito è anche suo se in zona salvezza è ancora tutto aperto. È un Everest, ma Liverani e i suoi vogliono scalarlo. Con determinazione.

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 23 luglio 2020 alle 12:53
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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