Un’ottima Vibonese basta a fermare un Bari combattivo ma non esaltante. Ai calabresi vanno i complimenti, ma l’ultima giornata di campionato fotografa quanto le difficoltà dei biancorossi, anche col nuovo allenatore, non siano del tutto sparite. Incidente di percorso? Forse sì, perché il San Nicola deve essere forza dei Galletti. E, per quanto i meriti della squadra di Vibo siano tanti, pareggiare in casa assomiglia un po’ a una sconfitta, non per l’avversario ma per il percorso che i tifosi biancorossi si aspettano. Questione di risultato, soltanto. Sulla prestazione, altro discorso: meglio il pareggio contro la Vibonese che la vittoria di Rieti per capirsi. Però c’è da interrogarsi sulla dimensione effettiva del Bari.

Otto punti dalla Reggina sono tanti, tantissimi. Soprattutto perché la squadra di Toscano non pare avere alcuna intenzione di rallentare. Tredici partite e nessuna sconfitta, miglior attacco e ormai anche miglior difesa, dopo che il Potenza s’è fermato. Tutti i numeri portano a Reggio, e viene il dubbio che ci si fosse sbagliati. Perché anche da queste parti abbiamo parlato di Bari come fuoriserie: se a un terzo della stagione sei ancora lì, vuol dire che probabilmente hai un buon motore, ma non da formula 1. Anche per questo, da qui a gennaio sarà periodo di test, un po’ per tutti. Il 3-5-2 è modulo di riferimento, pensato da Cornacchini e ribadito da Vivarini, che sta bene alla rosa creata da De Laurentiis e Scala. Però qualcosa cambierà, e non è detto che il modulo resti quello.

Ultima chiosa sulle multiproprietà. Tutto rimandato nel più recente Consiglio Federale, ma è un tema caldo, delicato, per certi versi scottante. A molti farebbe comodo, anche se poi in un modo.o nell’altro c’è chi aggira il problema e quindi sostanzialmente se ne infischia. Da questo punto di vista, molto più onorevoli Lotito e De Laurentiis. Che mirano a stravolgere le regole, ma hanno l’onestà di dirlo chiaramente. Peccato che sul punto non si possa arretrare, è una questione di principio, tra le poche che meritano davvero di essere difese. Già possedere due squadre professionistiche dovrebbe essere vietato (e infatti lo è, ma manca la sanzione quindi nessuno lo fa notare), figuriamoci averle nella stessa serie. Dove un pareggio, un gol, un’inezia possono determinare una stagione. Con che credibilità si giocherebbe un Bari-Napoli in Serie A? Magari col Bari già salvo e il Napoli in lotta per lo scudetto, o viceversa. Stesso discorso Lazio-Salernitana, stesso discorso per qualsiasi altra proprietà. Non è una questione di persone, ma di credibilità del sistema. E lì qualsiasi alternativa al divieto sarebbe un errore.

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 07 novembre 2019 alle 01:30
Autore: Ivan Cardia
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