Lo spiffero arriva dall’Inghilterra. Non da una delle fonti più attendibili, va detto, perché i tabloid britannici non brillano certo per affidabilità. Però oltremanica assicurano che la famiglia Al Thani sia pronta a mettere sul piatto più o meno 550 milioni di euro per rilevare il Napoli dai De Laurentiis. Una cifra non lontanissima da una valutazione realistica del club, se consideriamo che il Milan venne ceduto a Li Yonghong per una cifra di poco inferiore agli 800 milioni (debiti compresi) e il 68% dell’Inter a Thohir per poco meno di 300 milioni (debiti esclusi). Parco giocatori, in entrambi i casi, meno valido, ma brand decisamente più affermati.


Dai De Laurentis, per ora, filtra chiusura all’idea di cedere il Napoli. Però una chiusura da quella che si registrava qualche tempo fa: il no resta, ma il pensiero tenta. Complici anche gli avvenimenti, sportivi e non, degli ultimi tempi, tra i quali per dirla tutta l’ammutinamento della squadra ha un peso di molto inferiore rispetto alle difficoltà con l’amministrazione locale. Perché ci interessa tutto questo? Perché lo scenario di una migrazione dei De Laurentiis a Bari, per quanto al momento non concreto né troppo realistico, non è esattamente una chimera. Considerato che sulle multiproprietà, come già scritto di recente, non si registrano nuove svolte ed è difficile che la normativa ad ammorbidirsi, sarebbe una svolta epocale. I punti strategici da cui si partirebbe? Paradossalmente, ancora una volta il lato sportivo non è il fattore primario: molto di più potrebbe pesare la possibilità di intervenire sul San Nicola, e sull’area circostante, in maniera decisamente più netta di quanto non sia possibile sul San Paolo.

Scenari lontani nel tempo, lo ripetiamo. È cronaca di un rumor arrivato dalla Gran Bretagna, da analizzare per quello che in astratto potrebbe comportare, ma fin qui anche da prendere con le molle. Per ora, c’è il campo: il primo accenno di rivoluzione tattica di Vivarini ha dato i suoi frutti, ma andrà testato contro un avversario diverso da un Bisceglie che abbiamo scoperto essere allo sbando. È l’anticipazione di quel che potrebbe/dovrebbe accadere nel mercato di gennaio, ormai alle porte: il 3-5-2 è stato una buona intuizione di Cornacchini (forse l’unica in questa stagione), ma sull’ossatura della squadra si andrà a intervenire in maniera decisa. Quanto al Bisceglie, ché su TCP tanti tifosi vorranno sapere le ultime, viene soltanto da mandare un messaggio di solidarietà alla squadra e a Sandro Pochesci. Fin qui, oggettivamente, è stato un disastro. Ma le colpe sono di una società spaccata, che per troppa buona volontà finisce a mettersi i bastoni tra le ruote. Non assegniamo ragioni e torti, ma da un punto così basso non si può che ripartire. Altrimenti era meglio non iniziare.

Sezione: L'editoriale / Data: Gio 14 novembre 2019 alle 00:00
Autore: Ivan Cardia
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