Correva l’anno 2012, fine marzo. Per la prima volta mi ritrovavo in uno studio televisivo, ospite dell’emittente torinese Rete7. Commentando l’andamento della Juventus, all’epoca in lotta per conquistare il primo dei suoi otto scudetti consecutivi, ho chiuso il mio primo intervento con la frase “Partiamo dai numeri perché i numeri non mentono mai!”. A oltre otto anni di distanza, vorrei fare appello a quella stessa frase per commentare il momento attuale vissuto dal Bisceglie.

Nelle ultime quattro partite i nerazzurri hanno segnato sette gol, dopo che nelle precedenti quattro (tra campionato e Coppa Italia) ne avevano messe a segno appena due. La classifica, invece, ci dice che la squadra di Mancini è attualmente terzultima con 13 punti conquistati davanti a Rieti (12), Sicula Leonzio (11) e Rende (10). Il quartultimo posto dista quattro lunghezze (Picerno, 17), mentre il quintultimo e la zona salvezza ben otto (Paganese e Viterbese, 21). In quanto a gol segnati, infine, il Bisceglie è a quota 14 e ha ceduto lo “scettro” del peggior attacco del girone C al Rende (11).

Cosa ci dicono questi numeri? Che la via del gol ritrovata e lo spirito di reazione mostrato soprattutto nelle ultime tre partite sono sicuramente lodevoli dopo le difficoltà tecniche e societarie vissute tra ottobre e novembre. Ma sono aspetti positivi che rischiano di far aumentare i rimpianti in assenza di punti. A oggi, infatti, il Bisceglie vede più da vicino le squadre alle sue spalle che quelle che stanno davanti. E le partite contro Vibonese e Rende, le ultime prima della sosta invernale, rappresentano uno spartiacque decisivo per capire quali potranno essere gli orizzonti per la seconda parte di stagione, almeno sul campo.

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Sezione: L'editoriale / Data: Mar 10 dicembre 2019 alle 00:00
Autore: Vincenzo Murgolo / Twitter: @@VincenzoMurgolo
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