Ancora una volta playoff: non un caso unico, in B, nella storia del Lecce. E l'unico precedente risale alla stagione 2007/08: un campionato che, esattamente come quello attuale, era stato programmato per vincere direttamente. Una squadra forte, competitiva, quella allenata da Papadopulo. E con calciatori del calibro di Tiribocchi, Abbruscato, Giacomazzi, Munari, Diamoutene, Angelo o Corvia. E le cui basi erano state poste nella seconda parte del campionato precedente: archiviato il periodo con Zeman in panchina, si sceglie di ripartire dall'ex allenatore di Siena e Lazio per impostare un progetto competitivo. La squadra - rispetto a quella attuale - parte forte ma ha un calo nel finale di stagione. Calo che trova il suo culmine nel derby perso contro il Bari, ormai certo della salvezza, in un Via del Mare stracolmo di gente e d'entusiasmo. Vano il forcing finale. 

STRATEGIE. L'impatto psicologico fu, oggi come allora, devastante. Proprio quando tutto sembrava far presagire la A diretta, un po' come adesso. Anche se con meno alti e bassi rispetto ad ora, va detto. Ma questa pausa serve a questo: a far si che la squadra possa ricompattarsi. Le motivazioni, oggi come allora, possono rimanere forti. Allora a farne le spese furono Pisa e Albinoleffe, ora l'ostacolo è rappresentato anche da un Monza meglio classificato. Monza che, però, non ha sicuramente dimostrato netta superiorità nello scontro diretto. Per questo bisogna crederci. Il sogno Serie A non è tramontato e, comunque vada, il progetto ha ottime basi e va perseguito con convinzione. 

Sezione: Lecce / Data: Gio 13 maggio 2021 alle 15:30
Autore: Domenico Brandonisio
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