Quando si assiste a una partita del genere, bisogna attendere per esprimersi. La necessità è insita nell’opportunità di trovare le parole giuste per ripartire con critiche costruttive. Il Lecce sceso in campo contro il Cagliari è la migliore formazione a disposizione di mister Di Francesco. Qualità a centrocampo con Sala, imprevedibilità sull’esterno sinistro con Sottil e fisicità con Pierotti sull’esterno opposto.

Sulla carta, tutto sembrava ben apparecchiato. Il terreno di gioco, però, ha detto altro. I giallorossi hanno dimostrato lacune strutturali e mentali. Una squadra incapace di soffrire. A queste latitudini e a questi obiettivi, bisogna saper soffrire. La squadra di mister Di Francesco, invece, si spegne. L’atteggiamento in campo dimostra che questa è una formazione incapace di reggere l’urto della Serie A. Abbiamo affrontato Milan e Atalanta, ci può anche stare. Con il Cagliari, però, non è accettabile. La frase magica “non sono queste le partite da vincere” non può valere sempre. Altrimenti si fa prima a sventolare la bandiera bianca cantata dal maestro Battiato.

Come si ricuce il gap? Lavoro sul campo. Gli esperimenti si fanno in allenamento, eventualmente, chiedendo amichevoli infrasettimanali. Martedì in Coppa Italia si vada di esperimenti per trovare la quadra. Un’opportunità per capire come stendere questa coperta. Gallo-Sala-Sottil non possono giocare contemporaneamente. La qualità serve ma anche la forza fisica per coprire il campo e non lasciare praterie. Quel pressing di Sala sul marcatore centrale avversario è una trovata sbagliata se Sottil non ripiega sul mezzo spazio tra la mezzala e il giocatore offensivo. L’esterno ex Fiorentina deve macinare chilometri per raggiungere una condizione dignitosa. Non può piegarsi sulle gambe al 38’.

Bisogna lavorare sui singoli e sulla tranquillità di gestire il pallone tra i piedi. Ogni reparto deve avere un leader che guidi i tanti giovani in squadra. Tiago Gabriel è al secondo errore tecnico costato 2 gol (Milan e Cagliari). 

In questo momento, al Lecce servono cose semplici e concetti chiari. Ci sono difficoltà in manovra. Allora è inutile pascolare in orizzontale sul terreno di gioco. Che lo spirito di mister Baroni torni tra noi per l’intercessione del vice Del Rosso. Se non si riesce a tenere palla, diamola agli avversari. Linee corte, aggressività sul portatore e disposizione sulle seconde palle. Si deve giocare di riconquista del pallone per sprigionare le ripartenze di Pierotti. Animo. Questa squadra faccia un bagno di autostima. La vittoria, la sconfitta vengono decretate al triplice fischio. Fino ad allora bisogna lottare su ogni pallone. Una svegliata a ognuno dei ragazzi. Si va in campo per divertirsi, esplodere le proprie qualità e vincere per la maglia e per sé stessi. Il bel gioco, forse, un giorno arriverà. Per ora siamo sporchi. Imponiamocelo per fare punti e acquisire sicurezza. Insomma, si faccia di necessità virtù. Oggi se non si cambia, si muore. 

Sezione: Primo piano / Data: Dom 21 settembre 2025 alle 11:52
Autore: Stefano Sozzo / Twitter: @stesozzo
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