Alle spalle una settimana dove è successo di tutto, davanti un’altra che di fatto inaugura la stagione. Il Bari si prepara sotto il caldo dell’Antistadio tra mille pensieri e voglia di cominciare. 

SAN SIRO D’ESTATE MAI COSÌ PIENO. Una cornice di pubblico come quella di San Siro non sarà purtroppo la regola in questo 25/26, ma una bella eccezione: comunque vada. Per un giorno, al cospetto del Milan, sarà bello vedere un Bari in una serata da Serie A. Nella speranza, naturalmente, di fare una figura dignitosa davanti a Modric e compagni. I biancorossi sono ormai distanti 14 anni dalla massima serie, ma stando già ai dati di ieri è stata raggiunta quota 53mila spettatori: riaperto persino il terzo anello, mai successo quando i rossoneri sono partiti dal terzo turno preliminare di Coppa Italia o comunque dalle fasi eliminatorie. Nonostante l’oblio i biancorossi portano pubblico e curiosità: d’altronde è successo in tutte le categorie, nessuna esclusa. Piaccia o meno a qualcuno, il Bari non sarà mai una provinciale e né una succursale. E il dato è destinato ad aumentare: chi escluderebbe fino a domenica quota 60mila? Il settore ospiti si prepara al sold out (5mila, ndr). L’ultima volta che i rossoneri erano partiti così presto avevano collezionato appena 26mila presenze (Perugia, ndr). Addirittura peggio negli anni ‘90 con Torino (32mila) e Reggiana (4mila). All’epoca tutte squadre di B, anche queste. 

RITORNI E…RITORNI. Dicevamo, non ci siamo fatti mancare nulla. È stata, quella precedente, la settimana dei ‘ritorni’: prima Dorval (rimarrà qui o si troverà un'altra soluzione? Forse più il secondo scenario), non apparso esattamente di buon umore (e sarà bene fare buon viso a cattivo gioco, il calcio è anche questo e che lo impari presto), poi Partipilo. Il suo un vero e proprio atto d’amore: rinunciare a tutto, anche a offerte importanti, pur di tornare a vestire la maglia della squadra della propria città. Dieci anni fa la sua ultima apparizione in biancorosso, in un malinconico derby di Coppa Italia perso contro il Foggia di De Zerbi. Nel mezzo tanta gavetta e risultati, in C ed anche in B. È l’occasione più grande il biancorosso, ora, per dimostrare di essere un valore aggiunto. Un matrimonio che poteva essere realtà già lo scorso anno, ma si trasformò in una spiacevole telenovela. Ora l’intesa che fa bene a tutti, al cuore di molti. Ma guai a caricarlo di troppe responsabilità: al ragazzo va trasmesso entusiasmo e pressioni soltanto il giusto. A questi potrebbe aggiungersene un terzo: Nunzio Lella, visto che a centrocampo Sersanti pare decisamente più lontano. Ma dovrà essere un lontano parente di quello visto nella seconda metà della scorsa stagione.

Sezione: Primo piano / Data: Mer 13 agosto 2025 alle 10:48
Autore: Domenico Brandonisio
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