Emanuele Rao affronta in conferenza stampa il momento del Bari attuale e traccia un bilancio sul suo impatto in B e coi biancorossi: “Ci siamo fatti condizionare dagli episodi, spesso abbiamo preso dei gol evitabili ma continuiamo a lavorare. Continuiamo a farlo fortemente e riflettendo sugli errori fatti. A Bari mi sto trovando bene, degli amici mi stanno guidando qui. Antenucci è stato determinante per venire qui. L’obiettivo personale? Sono al primo anno in B, gioco tra i grandi da due anni e vengo dalla C. Due tornei diversi. Io penso a fare del mio meglio, poi quel che verrà verrà. Io come Cuadrado? Direi di no. Mi ispiro a Leão, peraltro visto anche dal vivo”. 

Sulla sfida col Padova: “L’ultima vittoria può darci la scossa, abbiamo battuto una strada e penso vada perseguita”. 

Aspetto personale. Far convivere tra loro sport e purtroppo diabete. “Ho scoperto questa cosa dieci anni fa, ero ancora nel Chievo ed ero piccolissimo. Capitò nel periodo di Natale. Sudavo, mi svegliavo di notte e tanta pipì. Andare in ospedale sotto la visione dei medici in quel periodo non fu il massimo. Ogni giorno dopo lavoro mio padre veniva con me a Verona. L’anno dopo a Ferrara i genitori volevano mandarmi via di casa e avevano paura ma poi è prevalso il coraggio, sono stato aiutato molto. Ora sono molto autonomo”. 

Arriva a Bari anche in seguito al fallimento della Spal: “Questa estate sono rimasto spiazzato dal fallimento e non se lo aspettava nessuno a Ferrara. Per questo ho chiamato subito Mirco (Antenucci, ndr). Lui è una grande persona, nei due anni in Emilia mi ha aiutato molto e non è una frase fatta”. 

Nel primo gol lui ci spera: “Lo vivo e spero di farlo in casa davanti ai nostri tifosi”.

Sezione: Serie B / Data: Gio 09 ottobre 2025 alle 14:46
Autore: Domenico Brandonisio
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