Va tutto storto e mollare è severamente vietato. Ma si, in casa Monopoli c'è da avere paura. E nemmeno poca. Mai, forse, dal 2015/16 - anno del ritorno in Lega Pro - i biancoverdi hanno arrancato cosi. Sul piano del gioco, dei risultati e forse anche del morale. Con una differenza: le prime due stagioni del ritorno tra i professionisti si sono chiuse con la salvezza (una delle quali via playout contro l'Ischia Isolaverde, dopo un calo nel girone di ritorno), ma quello era l'obiettivo stagionale e le sofferenze erano state preventivate dal principio. In questo caso, invece, si era partiti con la volontà di fare meglio dello scorso anno. I playoff quantomeno. E invece no. 

Abituare alla lotta per non retrocedere chi aveva altri pensieri è un esercizio duro, ma serve adattarsi subito alla nuova realtà. Vista dall'esterno, la sensazione è che il ko nello scontro diretto dello Zaccheria contro il Foggia abbia segnato uno spartiacque preoccupante: senza un colpo di reni, arrendersi alla lotteria dei playout è inevitabile. E quella trasferta è stata per certi versi la fotografia sin qui della stagione: un inno al vorrei ma non posso, perché quando c'è buona volontà spesso non si ha quella resistenza e solidità che può consentire di portare a casa risultati preziosi. Ieri Tomei, adesso Taurino (0,67 punti a partita, dopo sei gare): era partito bene il tecnico salentino, ma le ultime uscite preoccupano per i risultati ottenuti. Clamorosa, anche col Latina, una palla gol sciupata e che avrebbe potuto garantire almeno il pareggio. Tanta sfortuna, ma non solo. 

Non resta che compattarsi tutti in questo rush finale: ambiente, squadra e società. Per non gettare alle ortiche anni di sudori, sacrifici e soddisfazioni. 

Sezione: Serie C / Data: Lun 19 febbraio 2024 alle 21:03
Autore: Domenico Brandonisio
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