Dunque, la sessantaduesima edizione del Torneo delle Regioni si svolgerà in Puglia nella prossima primavera. Il presidente del Comitato regionale, Vito Tisci, aveva annunciato qualche settimana fa proprio nel corso della trasmissione LuNeDì Puglia, che la candidatura della Puglia aveva buone possibilità di essere accolta. E sabato il n°1 della Lega Dilettanti, Giancarlo Abete, ha annunciato che l’edizione 2026 dell’importante kermesse del calcio giovanile sarà ospitata dalla Puglia. Il governatore del pallone di Puglia, poi, lunedì sera ha parlato con soddisfazione della nuova avventura per il calcio pugliese. Sottolineando che il mandato conferito a Vincenzo Tavarilli, l’ex Bari sarà ancora alla guida della Juniores, è chiaro, anzi inequivocabile: arrivare in finale. Poi, si vedrà.

Che deve prepararsi ad accogliere poco meno di duemila atleti (diciannove delegazioni regionali con quattro rappresentative ciascuna: la Valle d’Aosta è unita per l’occasione al Piemonte) e centinaia di componenti degli staff tecnici e dirigenziali per una manifestazione che vedrà impegnata la meglio gioventù dei calciatori in quota juniores (Under 19) dei campionati dilettantistici, e poi i più giovani, Allievi e Giovanissimi, e le ragazze delle rappresentative femminili.

Nonostante il calcio dilettantistico pugliese ai massimi livelli (si pensi ai campionati di Serie D e di Eccellenza in corso) rappresenti uno dei picchi massimi nello scenario nazionale, le selezioni pugliesi non hanno vinto molto al “Regioni”, la cui prima edizione risale al 1959, un anno prima delle Olimpiadi di Roma e varato proprio in vista dello storico appuntamento con i Giochi capitolini.

La Puglia ha infatti conquistato sette volte il Torneo delle Regioni: una sola con la Juniores, nel lontanissimo 1963, tre con gli Allievi (1972, 1978 e 1990), due con i Giovanissimi (1999 e 2001) e una sola volta con la rappresentativa femminile, proprio nella edizione d’esordio per le ragazze, il 1990, anno del doppio trionfo, insieme agli Allievi.

Sei anni fa, prima della pandemia, la rappresentativa raggiunse la finale, persa 3-0 col Lazio. Poi la manifestazione non si è tenuta per tre anni a causa dell’emergenza Covid. In un’altra circostanza la kermesse giovanile non si disputò: fu nel 1974, a causa dell’Austerity.

Non andò bene neppure nel 1975 e nel 1988, allorquando il “Regioni” si svolse proprio in Puglia.

La Basilicata, che non ha mai iscritto il proprio nome nell’Albo d’oro, è stata sede del torneo nel 2012.

Ben diverso il bottino nel calcio a cinque (fra l’altro, ospitato nel 2017), con la conquista di due titoli juniores e altrettanti nella femminile.

Tra i calciatori che “hanno fatto carriera”, da ricordare l’altamurano Ciccio Caputo, che giocò proprio nell’anno in cui il Torneo fu sdoppiato (fatto mai verificatosi né prima né dopo). In Sicilia, il bomber che ha vestito anche la maglia azzurra con Roberto Mancini, fu devastante, in coppia con Dario Drago. Era il 2005, il ct, Totò Mazzarano. Trascinata dai gol di Caputo, la Rappresentativa vinse anche il Torneo delle Due Sicilie, in Campania. Qualificatasi alla fase finale in Lombardia, sul lago di Garda, l’anno appresso, la selezione di Mazzarano (fra gli altri, senza il classe 87 Caputo) era troppo diversa dalla precedente, per ragioni anagrafiche, per poter ambire al successo finale.

Sezione: Focus / Data: Mar 28 ottobre 2025 alle 22:03
Autore: Vito Prigigallo
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