Partiamo dall’analizzare i numeri, dati oggettivi inappuntabili. Il Foggia, nelle ultime tre gare (contro Brescia, Novara e Perugia), ha realizzato soltanto due reti: una statistica curiosa che salta all’occhio se si considera che i rossoneri hanno una media realizzativa di oltre 1,5 gol a partita. E se al “Curi” il Sig. Pillitteri ha clamorosamente negato ai Satanelli un rigore sullo 0-0, non di certo ci si può appellare alla sfortuna se gli oltre 20 tiri del Foggia (di cui 6 nello specchio della porta) non hanno portato frutto. Serve maggiore cattiveria e freddezza negli ultimi 16 metri per concretizzare il tanto possesso palla e le occasioni create. 

A Perugia, in tal senso, c’è stato un passo indietro. Serve riprendere il cammino seguendo la strada che porta alla salvezza. Sì, perché mister Stroppa ha capito qual è la strada giusta da intraprendere per tagliare il traguardo: il Foggia gioca bene, ha dominio territoriale, ha acquisito maggiore equilibrio, ordine difensivo e ha il quinto attacco del campionato. Nel prossimo match casalingo contro il Cesena i rossoneri hanno la possibilità di riprendere a vincere tornando ad alti livelli realizzativi. Kragl non può segnare ogni partita: servono i gol di Mazzeo (a secco da tre partite), di Duhamel (non segna dal match del “Barbera”) e Nicastro; con Beretta e Floriano utili per far tirare il fiato a qualcuno. 

Sezione: Focus / Data: Mar 13 marzo 2018 alle 12:31
Autore: Attilio Scarano / Twitter: @AttilioScarano
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