Dopo la storica promozione dei Satanelli in B, ecco che il Foggia può accarezzare un altro traguardo fondamentale: la permanenza in cadetteria. Il tutto con un occhio al di là, verso il sogno chiamato playoff. E allora giù il cappello per chi, nonostante gli errori e prendendosi le critiche, è andato avanti senza mai mollare, credendo fortemente nel suo gruppo, nel lavoro e nelle sue idee di calcio, portando a casa obiettivi importanti: Giovanni Stroppa.
BURATTINAIO – Foggia-Ascoli 3-0, stadio Pino Zaccheria. No, non era una partita di playstation; non c’erano gamepad o controller senza fili. Tuttavia c’era un uomo che, in piedi dalla panchina, sembrava controllare con la mente ogni semplice movimento della sua squadra. Potere telepatico? Forse. Mangiafuoco, alias Giovanni Stroppa, pareva muovere alla perfezione i fili di una squadra che, in lungo e largo, ha sciorinato calcio e champagne, ai danni di un Ascoli inerme. L’azione del primo gol è una pennellata di colore, a metà tra una poesia stilnovista e una mezz’oretta al festival di Woodstock. E l’urlo dello “Zac” è da far venire i brividi. Non ce ne voglia mister Stroppa se lo paragoniamo al burattinaio di Collodi, ma l’aura accecante del suo Foggia è qualcosa di stupendo: e il merito non è certo mio.
MODULO – La partita perfetta, in un sistema di gioco che funziona a meraviglia e nel quale i rossoneri vanno a memoria. Eppure quando l’ormai classico 3-5-2 compariva per la prima volta al “Partenio-Lombardi” di Avellino, il Foggia ne uscì con le ossa rotte (5-1). Stroppa fu molto criticato, ma in conferenza affermò: “Scelta che rifarei. Tra un mese spiegherò il motivo del cambio di modulo”. Sistema di gioco poi riproposto nella seconda parte del campionato e che ha fatto e fa le fortune dei rossoneri.
NUMERI – I Satanelli ora viaggiano sulle ali dell’entusiasmo dopo le due vittorie consecutive contro Cremonese e Ascoli (per la prima volta due successi senza subire gol). I punti sono 49 e la salvezza è archiviata: un traguardo non scontato se si pensa che il girone d’andata si chiuse al terz’ultimo posto. Non solo: il Foggia ha il secondo miglior attacco del campionato (insieme al Perugia). In tal senso la grande scommessa vinta da mister Stroppa si chiama Fabio Mazzeo. Il 19 maggio, a pochi giorni dall’apertura del mercato estivo, lui disse che l’attaccante campano sarebbe stato titolare nel Foggia in B: nessun bomber di categoria, quindi. Decisione che suscitò la perplessità di molti. Oggi, però, il buon Fabio, nonostante 6 partite saltate per infortunio, è a quota 15 reti (con due rigori sbagliati) e ben 9 assist.
SOGNO – La parola playoff, ormai, non è più un taboo e il sogno può diventare realtà. Lo dicono i numeri, lo dice la squadra, lo dicono i risultati: lo si legge sugli occhi dei tifosi che ci credono. Il treno “Foggia Calcio” è pronto per partire. Prossima fermata: Terni. Destinazione? Playoff.
Autore: Attilio Scarano / Twitter: @AttilioScarano
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