È la quinta volta, da quando è stata istituita la Coppa Italia di Eccellenza come trofeo unico, del tutto parallelo alla Coppa di Serie D, nella stagione 1999/2000 (vittoria sulla Sacilese dei siciliani dell’Orlandina, formazione di Capo d’Orlando), che una pugliese perde la finale. In altrettante circostanze la Puglia ha trionfato: tre anni orsono fu proprio il Barletta a conquistare la coppa battendo in finale il Rieti a Salsomaggiore, 2-1 dopo i tempi supplementari. In precedenza era stato il Casarano (2-1 al Caldiero nel 2019), che bissava il successo del 2009 (4-0 al Castel Rigone), prima volta per una pugliese a giocare con la coccarda sul petto nell’annata successiva. In mezzo, i trionfi di Bisceglie (2-1 al Pisa Sporting Club, nel 2012, l’ultima volta che si giocò al Flaminio di Roma) e Virtus Francavilla (4-2 alla Bustese).

Vediamo dunque in quali occasioni il pallone di Puglia uscì sgonfio dalla sfida decisiva.

Nel 2004 e nel 2005 San Paolo Bari e Real Altamura raggiunsero la finale (si giocò in entrambe le circostanze nella capitale), perdendo rispettivamente con il Salò Valsabbia e con la Colognese.

I baresi in realtà erano già certi della promozione nell’Interregionale in quanto i biancazzurri dell’ex capitale repubblichina avevano ottenuto il salto di categoria vincendo uno dei gironi dell’Eccellenza lombarda. La squadra è allenata dal molfettese Riccardo Di Giovanni e dispone di calciatori di grande esperienza, dal portiere Castelletti ai difensori Clementini, Merolla e De Ruggiero, dai centrocampisti D’Ermilio e Faccitondo fino all’attaccante Antonicelli. Decise il lombardo Ferrari poco prima della mezz’ora.

L’anno dopo tocca all’Altamura. Il presidente del Real è il vulcanico Saverio Columella. Il tecnico vanta un’esperienza enorme: è il castellanese Vito Sgobba. Anche in questo caso, la squadra ha un’ossatura d’acciaio, dal portiere Di Leo ai difensori Galante e Tridente, dal mediano Vicenti, al trequartista Barbera. Proprio quest’ultimo porta in vantaggio, è l’11 maggio, i murgiani, che si fanno raggiungere pochi secondi dopo (Pesenti) e superare al 31’ della ripresa da Vezzoli.

Quella della primavera e dell’estate del 2013 sarà una beffa lunga molti mesi e che costerà moltissimo all’Audace Cerignola. Massimo Pizzulli comanda una pattuglia eterogenea ma efficace, con Vurchio a difesa dei pali, Colangione al centro della difesa, De Santis e Riontino a correre e randellare in mediana, Zotti a dissestare le difese avversarie, Lasalandra, Piscopo e Caggianelli a provare a far gol. Che invece lo segna Mangiolla al 4’ di recupero, regalando la coppa alla Fermana. È il 24 aprile del 2013, si gioca al Manlio Scopigno di Rieti. Gli ofantini chiederanno il ripescaggio incontrando l’opposizione della Lega che chiude la questione a settembre, inducendo i gialloblù a non disputare il successivo campionato di Eccellenza.

Ancora Pizzulli sulla panchina di una pugliese sconfitta in finale, la Vigor Trani. Il tecnico bitontino supera nella finale di Monopoli il Fasano e arriva fino alla sfida decisiva con gli altoatesini del Sankt Georgen. Che, allo stadio Gino Bozzi di Firenze, il 2 maggio 2018, davanti a duemila spettatori, oltre 900 dei quali provenienti da Trani, superano i biancazzurri con un gol per tempo di Ziliani e Ritsch. La Vigor  schiera Telera e Monopoli in difesa, Cantatore, Camporeale e Matteo Arena (che poi giocherà con Monopoli, Foggia e Spal) in mezzo al campo, Lorusso e Fernandez in attacco.

L’amara attualità è quella di Termoli, con la rimonta della lombarda Rovato-Vertovese e con le civili polemiche del presidente del Barletta Romano e del vice allenatore De Santis: entrambi hanno lamentato l’eccessivo lasso di tempo fra la fine della stagione regolare (l’Eccellenza si è conclusa il 6 aprile, con una fretta tutto sommato immotivata) e l’appuntamento con la seconda coccarda.

Sezione: Focus / Data: Dom 11 maggio 2025 alle 00:46
Autore: Vito Prigigallo
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