A poco più di due settimane dal via dei playoff nazionali che vedranno impegnato il Canosa alle prese con una formazione campana (finale regionale del Girone B della Campania tra Battipagliese e la vincente di Rossoblù Castel San Giorgio e Santa Maria La Carità), è interessante analizzare alcuni dati statistici rivenienti dalla storia più e meno recente dell’Eccellenza, il più importante campionato di calcio su scala regionale.

Ebbene, la Puglia è di gran lunga la più performante del calcio dilettantistico nazionale. I dati sono chiari: 5 coppe Italia vinte (Noicattaro, Virtus Francavilla, Casarano due volte e Barletta, che sabato pomeriggio potrebbe eguagliare il primato delle serpi rossazzurre) e una percentuale altissima di promozioni in Serie D: il 58,62%. A inseguire, a oltre 20 punti percentuali di distanza, le Marche con il 37,93%, quindi la Campania (36,20), la Lombardia (33,33) e il Lazio (31,03). L’unica a quota zero è la Basilicata: il calcio lucano non ha mai vinto un playoff. Se si tien conto che la Puglia ha un solo girone e quindi una sola squadra accede al barrage, il risultato diventa esaltante.

Come sappiamo, i playoff nazionali si disputano tra la fine di maggio e l’inizio di giugno. Sono strutturati su due turni, con accoppiamenti programmati e partite di andata e ritorno. Promuovono sette squadre in Serie D.

Sono stati istituiti nella stagione 1993/94. Oltre 150 squadre hanno conquistato l’Interregionale attraverso questo canale. E ancora una volta la Puglia è primatista: il Brindisi, infatti, detiene il record di promozioni conquistate tramite i playoff: nel 2000, nel 2005 e nel 2019. Uno specialista con un record eguagliato solo dal Castrovillari.

Su 29 edizioni dei playoff (nel 2020 e nel 2021 non sono stati disputati per la pandemia), 16 volte le pugliesi ce l’hanno fatta: in 13 occasioni hanno dovuto rinunciare). Gli ultimi a riuscirci sono stati il Gallipoli di Giuseppe Branà (2023 superando Città dei Sassi Matera e Agropoli) e il Martina di Massimo Pizzulli (2022: in finale perde ad Agrigento 3-2 e poi travolge l’Akragas 4-0 al Tursi), mentre il Bisceglie allenato da Pino di Meo la scorsa stagione, venne eliminata dal Costa d’Amalfi, subito retrocessa dopo il primo campionato di Serie D.

Andiamo alle origini. Inizio stregato per la Puglia: Pro Italia Galatina, Ostuni e Barletta, tra il 94 e il 96, non ce la fanno. Poi arriva l’età dell’oro: in 6 annate consecutive è trionfo per il Rutigliano di Vito Sgobba (il 1997 è un vero e proprio annus mirabilis con il Noicattaro di Sergio Notariale che vince campionato e Coppa Italia), il Barletta dei fratelli Di Vittorio (s’inchina all’Aradeo nell’anno dello Squinzano finalista di Coppa), il Manfredonia, il Brindisi, il Manduria e il Noicattaro di Nicola Ragno che nel 2002 cede il passo al Trani di Notariale ma piega la strenua resistenza dell’Alcamo in un epico scontro in Sicilia.

Tra i flop di Ruvo, Ostuni, Fasano, Cerignola e Bisceglie (un vero e proprio specialista nelle beffe: perderà anche nel 2011; due settimane fa ha perso al primo turno degli spareggi regionali dopo aver perso il playoff/spareggio con l’Ugento un anno fa), è incastonato il trionfo del Brindisi che nel 2005 colleziona 98 punti, elimina i calabresi del Capo Vaticano e i siciliani del Licata e corona un altro anno da ricordare, con il Monopoli che sfonda quota 100 e il Real Altamura finalista di Coppa Italia. L’Ostuni ce la fa al terzo tentativo, nel 2009, seguito dal Trani di Giacomo Pettinicchio (2010). Dopo i vani tentativi di Bisceglie e Cerignola, ecco il triennio di trionfi con il Team Altamura di Gigi Panarelli, l’Omnia Bitonto (i baresi di Pasquale De Candia partono dal 4° posto nella classifica della stagione regolare) e ancora il Brindisi.

Il resto è cronaca.

Sezione: Focus / Data: Gio 08 maggio 2025 alle 23:56
Autore: Vito Prigigallo
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