È un Lecce batticuore. È un Lecce vivo, più vivo che mai. Domenica sarà montagna russa, di emozioni: bianco o nero, tutto o niente, salvezza o retrocessione. L'unico rimpianto è il fatto di avere la spada di Damocle dello scontro diretto a favore della diretta concorrente, il Genoa, che pesa come un macigno. Ma Liverani lo aveva detto, nove punti nelle ultime quattro: al momento sono sei. Dire se basterà la deadline fissata dall'allenatore è una bestemmia, inutile starci a pensare. Inutile spendere energie nervose in dietrologie che servono davvero a poco: le partite sono vere, tutte, lo saranno fino alla fine. E lo sarà anche Genoa-Verona, il calcio italiano è cambiato.

Piuttosto bello è concentrarsi sul sorriso di Liverani a fine gara, l'abbraccio con i suoi. La tensione del presidente Sticchi Damiani durante i 90', quella del direttore sportivo Meluso accanto a lui. Non si sa cosa darebbero pur di raggiungere quel traguardo. La fatica dei calciatori, stremati, dopo il triplice fischio. C'è voglia di credere in una favola, in quelle che solo il calcio sa scrivere. C'è poco altro da aggiungere, a pochi giorni e ore dal calcio d'inizio di Lecce-Parma. E a quello di Genoa-Verona, purtroppo strettamente collegato. 

Sezione: L'editoriale / Data: Mer 29 luglio 2020 alle 22:09
Autore: Dennis Magrì / Twitter: @magriden
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